Chi è Daniele Luttazzi: storia del comico italiano

Daniele Luttazzi tra vignette, tv e cabaret.

Daniele Luttazzi della satira afferma: “dà fastidio perché esprime un giudizio sui fatti, addossando responsabilità”. Dire qualcosa di scomodo non ha mai fermato l’artista romagnolo che ha sempre raccontato il suo modo di vedere il mondo tra vignette, programmi televisivi e scrittura. Scopriamo il suo percorso dagli esordi al successo. 

Chi è Daniele Luttazzi

Daniele Luttazzi, nome d’arte di Daniele Fabbri, è un comico italiano nato a Santarcangelo di Romagna il 26 gennaio 1961. Cresce con i genitori insegnanti frequentando prima il liceo classico per poi laurearsi in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Modena. 

Nel frattempo dedica le sue energie allo scoutismo impegnandosi non solo come capo, ma anche come vignettista e redattore delle riviste mensili AGESCI “Camminiamo insieme” e “Giochiamo”. Collabora inoltre per qualche anno con il settimanale “Il Ponte” e si dedica ad attività politiche come consigliere comunale della sua città natale. Dopo due anni abbandona l’incarico e si dedica alla passione per la comicità fondando il mensile “Comix”.

L’esordio in tv di Daniele Luttazzi

Nel 1988 Daniele è laureato e attende l’apertura di un bando per ricercatori, ma nel frattempo coltiva il suo interesse per la comicità attraverso la scritura e interpretazione di monologhi. L’anno successivo grazie ai suoi cabaret inizia ad ottenere grande approvazione tra cui quella di Renzo Arbore che durante la rassegna “Riso in Italy” lo premia facendolo esordire su Rai 2 nel programma “D.O.C.”. 

L’estate stessa, Luttazzi, viene scelto come opinionista comico del Maurizio Costanzo Show, scrive una rubrica sul settimanale “Mongolfiera” e si occupa di illustratizioni umoristiche. Abbanona quella che definisce “Tv del dolore” per entrare a far parte del cast di “Fate il vostro gioco”, ma una battuta sul Partito socialista gli fa perdere il ruolo. Non rimane un episodio isolato, la sua comicità infatti incontra spesso la diffidenza dei conservatori. Questo non gli impedisce di trovare però nuovi programmi, sia televisivi che radiofonici, per farsi conoscere al pubblico. 

Ottiene sempre più notorietà tra il 1994 e il 1995 quando si inserisce nel programma “Magazine 3” con le rubriche “La piccola Biblioteca”, “La cartolina di Luttazzi” e “Sesso con Luttazzi”. Negli anni successivi si fa poi amare dal pubblico con i personaggi presentati a “Mai dire gol”, come per esempio il prof. Fontecedro. 

Il successo e le difficoltà di Daniele Luttazzi

Nel 1998 Daniele Luttazzi ottiene il suo primo ruolo di conduttore con la trasmissione “Barracuda”, ma l’esperienza si rivela deludente date le inaspettate censure del programma. Decide quindi di dedicarsi per un paio d’anni al teatro per poi tornare a condurre un talk-show su Rai 2: “Satyricon”. Nemmeno allontanandosi da Fininvest riesce a stre tranquillo, infatti viene querelato dall’azienda per diffamazione e il programma non viene riconfermato. Lo scontro con Berlusconi è anche stato presentato in Parlamento Europeo da quest ultimo che ha proposto di escludere dalla Rai, sebbene senza successo, Luttazzi insieme ai colleghi Biagi e Santoro. 

In seguito a questi eventi Daniele abbandona la Rai e torna ad esibirsi a teatro con numerose pressioni picolitiche per cancellare il suo tour. La satira di Luttazzi non viene infatti sempre ben accolta e il suo punto di vista fa spesso discutere. Anche le sue collaborazioni editoriali si rivelano complesse finchè non inizia quella con “Il Fatto Quotidiano”, testata con cui ha anche dato alle stampe il suo romanzo satirico “Lolito”. 

Scritto da Alessandra Coman

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