Caso Weinstein: Lena Headey di Game of Thrones accusa, anche io molestata

Anche Lena Headey, l'attrice di Games Of Thrones, è stata molestata da Harvey Weinstein. Si infittisce la lista di denunce per il produttore.

La lista delle accuse contro Weinstein sembra non arrestarsi. Lena Headey, Cersi Lannister nella serie campione di incassi Games of Thrones, ha raccontato la sua esperienza. Il messaggio di denuncia è arrivato tramite Twitter. Non si fermano i racconti contro il produttore Miramax, in quello che rischia di essere uno degli scandali più grandi di Hollywood.

Il primo incontro

Nel 2005 i due si incontrarono per la prima volta. Nello scenario del Mostra del cinema di Venezia. Lì Lena Headey si allontanò con lui convinta che la proposta di fare una passeggiata, fosse legata a un lavoro. “A un certo punto si è fermatto e ha fatto alcuni commenti e gesti spinti, io ci ho riso sopra, ero veramente scioccata, ricordo che pensavo:“Dev’essere uno scherzo”. Ho detto qualcosa come: “Su dai! Sarebbe come baciare mio padre! Andiamo a bere qualcosa, torniamo dagli altri”. La scelta di non assecondare Weinstein costò all’attrice la possibilità di recitare nei film Miramax.

La seconda volta a Las Vegas

“Ho sempre pensato che non ci avrebbe più riprovato con me, dopo che gli avevo riso in faccia e risposto che non sarebbe mai e poi mai accaduto niente tra noi. Pensavo che lui rispettasse i confini che avevo tracciato e forse volesse parlarmi di un potenziale lavoro”. Racconta Lena Headey, ma quando i due si incontrarono a Las Vegas non andò in questo modo. La colazione nell’albergo del produttore si svolse parlando di un film. Anche se Weinstein cercò di interessarsi di alcune questioni della vita privata dell’attrice di Games of Thrones, lei evitò.

Il registro della conversazione, racconta Headey, cambiò quando la invitò in camera per leggere il copione.

Il racconto di Lena Headey

“Abbiamo camminato fino all’ascensore e l’atmosfera è cambiata, tutto il mio corpo era in allerta. L’ascensore stava salendo, quando ho detto ad Harvey: “Non sono interessata a nient’altro al di fuori del lavoro, per favore non pensare che sia qui con te per nessun altra ragione, tra noi non sta per succedere nulla”. Non so cosa mi abbia preso per parlare in quel modo, so solo che avevo una fortissima repulsione verso di lui”.

Il cambio di umore del produtto non tardò ad arrivare: “È rimasto in silenzio, furioso. Siamo usciti dall’ascensore e abbiamo camminato fino alla sua stanza. Mi teneva una mano sulla schiena, mi spingeva avanti, senza dire una parola. Mi sentii completamente impotente. Lui provò ad aprire la porta della sua stanza con la chiave magnetica, ma non funzionò. A quel punto si arrabbiò davvero: mi riaccompangò all’ascensore, poi giù fino al parcheggio, strattonandomi per il braccio. Pagò il posteggio dell’auto per me e mi disse nell’orecchio: “Non raccontare a nessuno quello che è successo, non al tuo manager, non al suo agente”. Salii in macchina e scoppiai a piangere”

Un altro racconto terrificante. Sono ormai circa quaranta le accuse contro il produttore Miramax.

Scritto da Alessio Valeri

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