Biondo grano: come ottenere il colore di fine estate 2020?

Il biondo grano è il colore di tendenza di fine estate 2020: come si ottiene? Pro e contro della tinta.

Il biondo grano è il colore di tendenza che è stato scelto per la fine dell’estate 2020. Una tonalità che illumina i capelli con un effetto naturale e che è totalmente personalizzabile in base al colore dell’incarnato e alla forma del viso. Come si ottiene?

Biondo grano: il colore di fine estate 2020

“L’estate sta finendo e un anno se ne va”, così cantavano i Righeira nel lontano 1985 e questo è il primo pensiero che viene a tutti quando il mese di agosto sta per andarsene. Anche se le ultime vacanze sono state diverse rispetto alle precedenti, le varie tendenze di stagione non smettono di entusiasmarci. Parlando di capelli, il colore di fine estate 2020 è il biondo grano. Si tratta di una colorazione in grado di illuminare la chioma con un effetto naturale. Come se non bastasse, la tinta è totalmente personalizzabile in base al colore dell’incarnato e alla forma del viso.

Il biondo grano prende ispirazione proprio dai riflessi dorati e luminosi del grano ed è perfetto sia sui capelli lunghi che su quelli di media lunghezza. Questa luminosa colorazione si ottiene accostando due tonalità di biondo e si può ricreare su tutta la chioma oppure scegliere di abbinare l’effetto sfumato a una radice scura e castana.

Biondo grano: come ottenerlo

Per ottenere un biondo grano perfetto è meglio rivolgersi al parrucchiere. Questa tinta, infatti, richiede una decolorazione e il rischio di rovinare i capelli è dietro l’angolo. Inoltre, considerando che questa ‘tendenza’ prevede anche delle sfumature, soltanto l’hair stylist sarà in grado di scegliere una tonalità che si adatti alla vostra pelle e alla forma del viso.

Il biondo grano si ottiene con una tecnica chiamata balayage, che prevede una schiaritura del tutto naturale, come se la stessa fosse il risultato dell’esposizione al sole. Grazie a questa sua particolarità, inoltre, questa tinta necessita di una bassa “manutenzione”.

Scritto da Fabrizia Volponi

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