Barbara d’Urso su Belen Rodriguez: “non ho mai chiesto di tagliare niente”, l’intervista a Chi

La querelle Rodriguez-d’Urso non accenna a placarsi. Dopo le dichiarazioni, i tapiri di Striscia e l’intromissione di elementi esterni onnipresenti (vedi Selvaggia Lucarelli), Barbara rilascia un intervista a Chi, in cui mette in chiaro le cose con quel suo solito fare buonista e privo di sostanza (quella sconosciuta…).

Per dare un’idea del succo amaro, per chi legge, del discorso partiamo dal preludio:

Vivo il lavoro come una lotta quotidiana per fare due trasmissioni interessanti, solari, e rispettando il budget che ho a disposizione, portando a casa molta pubblicità per l’azienda: non ho tempo per i litigi e le polemiche esterne al mio lavoro“.

Ed entriamo nel vivo:

Nel “pescato” delle news ho trovato il matrimonio di Belen. Tornerei a trattarlo perché è una notizia. Come ho fatto con il matrimonio di Valeria Marini. Sono eventi mediatici, Non’ho mai espresso giudizi. Quando ho visto Le Iene, ho pensato immediatamente che io so di piacere moltissimo o di non piacere per niente. In quel caso ha parlato una persona a cui non sono piaciuta. Quando vengo attaccata, faccio finta di nulla, vado avanti.

Non ho mai replicato. Questo è il mio stile di vita“,

figuriamoci se in quella zucca sorridente possa balenare l’idea della censura:

Sui social ho quasi un milione di seguaci e io non blocco o cancello mai nessuno, nemmeno chi mi offende brutalmente“.

Stesso discorso per l’intervista di Stefano a Verissimo, accompagnato da dovuta attribuzione di stima per la Toffanin:

Spieghiamo: io non ho mai chiesto di tagliare niente e non ho mai inveito contro nessuno.

Stimo moltissimo Silvia Toffanin e so quanto lei mi tutela e mi ha tutelato tutte le volte che sono andata nella sua trasmissione. lo farei lo stesso se lei venisse alla mia“. 

L’apice è raggiunto e la conclusione è magistrale:

Ho scelto di non querelare Belen nonostante io creda fermamente che per i miei valori e per il mio modo di essere il suo “vaffa” sia stata una pura offesa nei miei confronti in quanto donna e mamma.

Non rido, mi spiace non ce la faccio. lo mi sento offesa. E un insulto gravissimo, non è una frase da prendere con il sorriso. Ho deciso di non querelarla perché i miei avvocati mi hanno spiegato che in questo modo potrebbero essere coinvolti l’azienda per cui lavoro e il mio editore. Amando la mia azienda non lo farò“.

Ma Barbara: un vaffa… è un’offesa alla persona, non c’è bisogno di scomodare la questione donna e mamma.

Scritto da Style24.it Unit
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