Assenzio: proprietà e benefici della pianta cara ai “Poeti maledetti”

L’assenzio è una pianta con tantissime proprietà e altrettanti benefici. Perché era amato dai “Poeti maledetti”? Usi e leggende.

L’artemisia absinthium, meglio nota come assenzio, è una pianta antichissima. Già nota nell’antico Egitto e nella Grecia di Ippocrate, le sue proprietà “euforizzanti” sono state spesso sottolineate dai “Poeti maledetti”. Quali sono i suoi benefici? Quali gli usi?

Assenzio: proprietà e benefici

L’assenzio, il cui nome tecnico è artemisia absinthium, è una pianta con tantissime proprietà e altrettanti benefici. Ha un sapore amaro ed è molto utilizzata per diversi disturbi legati al sistema digerente e per regolarizzare il ciclo mestruale. Inoltre, è indicata come febbrifugo. Le proprietà principali dell’assenzio sono:

  • Coleretico
  • Colagogo (favorisce la secrezione biliare)
  • Eupeptico (facilita la digestione)
  • Emmenagogo (favorisce e regola il flusso mestruale)
  • Febbrifugo
  • Vermifugo.

L’assenzio è consigliato in caso di: inappetenza, iposecrezione biliare, disturbi della digestione, atonia gastrica, vomito nervoso, parassitosi intestinale, infiammazioni delle mucose del tratto gastro-intestinale, amenorrea, irregolarità mestruale, dissenteria prolungata. La pianta è, altresì, utilizzata come epatoprotettore. L’artemisia absinthium è impiegata anche in caso inappetenza nel post-convalescenza, dispepsia, infiammazioni delle mucose gastriche, gastrite, atonia gastrica e vermi intestinali.

Assenzio: usi

La pianta cara ai “Poeti maledetti” è utilizzabile sotto forma di estratto fluido, di infuso o decotto. In caso di inappetenza, la tisana andrebbe consumata circa trenta minuti prima dei pasti. Se, invece, si hanno disturbi dispeptici dovrebbe essere bevuta dopo i pasti.

Dall’assenzio si ricava un forte liquore che è diventato famoso perché la leggenda dice che regali sensazioni paragonabili a quelle delle droghe leggere. Questo è ‘possibile’ perché la pianta contiene alcuni specifici oli essenziali.

Controindicazioni

L’assenzio è una pianta con tante proprietà e benefici, ma è altresì ricca di diversi principi attivi tossici. Proprio per questo motivo, prima della sua assunzione è necessario consultare il proprio medico. L’artemisia absinthium si deve utilizzare con estrema cautela, a dosaggi terapeutici e non deve mai protrarsi a lungo. È controindicata in caso di:

  • Allattamento al seno perché rende il latte amaro
  • Ulcera peptica gastro-duodenale
  • Infezioni ginecologiche.

Tra i principali effetti collaterali ci sono: vomito, ipotensione, diarrea, diminuzione del ritmo cardiaco e spossatezza.

assenzio pianta

Artemisia absinthium: le leggende

Il nome assenzio deriva dal termine greco apsìnthion (di etimologia ignota) e da quello latino absinthium. Questo può essere tradotto come “pianta senza diletto” proprio a causa dello sgradevole sapore amaro. L’artemisia absinthium era già nota nell’antico Egitto e nella Grecia di Ippocrate, dove veniva somministrata come tonico e digestivo. Si pensa che la ricetta originale della bevanda alcolica a base di assenzio sia stata messa a punto attorno al 1700, ma chi fu a inventarla rimane ancora oggi un mistero. Secondo alcuni fu il medico Pierre Ordinaire, dottore francese esiliato in Svizzera, mentre per altri la paternità è da attribuire a Henriette Henriod, conosciuta anche come mamma Henriod. La sua vera diffusione, però, inizia solo nel 1830, quando i soldati francesi di ritorno dall’Algeria raccontarono di come l’assenzio li avesse protetti dal colera, dal tifo, dalla dissenteria e addirittura dalla malaria.

Questa strana bevanda color smeraldo, chiamata anche “fata verde”, inizia così a diffondersi in tutte la classi sociali: dalla borghesia al proletariato passando per gli artisti. È proprio grazie a quest’ultimi che ottiene un notevole successo. Sono poeti come Baudelaire e Manet, che lo citano anche nelle loro opere, a decretarne il ‘fumoso’ fascino. Si dice, ad esempio, che anche Van Gogh ne facesse abbondantemente uso, così come Oscar Wilde che invitava a consumare l’assenzio per arrivare a “vedere le cose che volete, cose strane, cose meravigliose”. E della bellissima opera di Edgar Degas, attualmente esposta al Museo d’Orsay di Parigi, cosa dire? Anche il pittore dedicò all’artemisia absinthium un’opera intitolandola proprio “L’assenzio”.

assenzio degas

Il divieto di consumo

L’assenzio venne messo al bando in quasi tutto il mondo all’inizio del ‘900, sia dai movimenti antialcool negli Stati Uniti che dai produttori di vino francese che ne temevano la concorrenza. Iniziarono campagne anti-assenzio, che descrivevano l’artemisia absinthium come una droga pericolosa, dotata di strani poteri.

In realtà, la bevanda color verde smeraldo non ha nessun effetto stupefacente e i motivi che portarono al bando furono di natura per lo più economica. Più tardi, non a caso, si scoprì che l’assenzio non aveva alcun effetto psicotropo e che i danni alla salute erano provocati dall’eccessiva alcolicità del prodotto.

Scritto da Fabrizia Volponi

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