Chi era Antonio Vivaldi: vita del compositore italiano

Non riconosciuto abbastanza mentre in vita è uno dei tanti artisti incompresi della storia. Ecco la carriera di Antonio Vivaldi, compositore italiano.

La musica italiana ha visto esprimersi alcuni degli esponenti migliori di tutti i tempi. Nota la produzione musicale del grande Giuseppe Verdi per esempio, o quella del classicista Rossini. Tra i grandi nomi si ricorda anche quello di Antonio Vivaldi, violinista e compositore.

Chi era Antonio Vivaldi

Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore italiano. Cresce con il padre, barbiere e violinista, la madre e i ben nove fratelli di cui tre morirono molto giovani. L’evidente passione per la musica si manifesta fin da piccolo quando si avvicina a questo mondo grazie agli insegnamenti familiari.

chi era antonio vivaldi

Della sua infanzia si hanno poche informazioni, si sa che crescendo scopre il mondo ecclesiastico diventando prete, o meglio “Prete rosso” come viene soprannominato per via della sua capigliatura. Nel frattempo continua a dedicarsi alla musica scrivendo pezzi vivaci e amati per lo spirito virtuoso.

Dal mondo ecclesiastico ai grandi teatri

Dura ben poco come sacerdote poichè, colpito da una malattia, è costretto a rinunciare alla celebrazione delle messe e così si dedica a insegnare musica, in particolar modo violino e composizione al Seminario musicale dell’Ospedale della Pietà. Qui vivono ragazze orfani che si dedicano allo studio degli strumenti musicali trasformandoli nella loro principale occupazione.

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Le giovani diventano celebri in diversi paesi europei che portano Vivaldi a viaggiare molto per rappresentare le sue opere nelle diverse città europee. Tra le sue produzioni più di successo di questo periodo si ricordano le “Quattro stagioni” e “Estro armonico”.

Lo stile della produzione artistica

La musica del compositore si distingue non solo per la melodia, ma anche per l’innovazione delle forme. Grazie a lui si modella il concerto solistico che vede la divisione tripartita che rafforza il pezzo da solista rispetto al momento dedicato a tutti. La creazione di contrasti armonici è chiara ed espressiva e consente una fruizione piacevole anche per i meno esperti.

In Italia il suo successo tarda però ad arrivare perchè gli esperti del tempo non riconoscono immediatamente il suo grande valore. Siamo in un periodo in cui domina il Classicismo e con il suo stile vicino alla scuola barocca, basata su forti contrasti, è necessario attendere il Romanticismo.

Scritto da Alessandra Coman

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