Amici 12 serale Matteo Renzi: Happy Days quelli che promette VIDEO

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Ci sono un sacco di disoccupati in questo momento in Italia e dare un filo di speranza in una trasmissione dedicata ai ragazzi è importante“.

Così aveva affermato Maria De Filippi, rispondendo alla domanda sul motivo dell’ospitata di Matteo Renzi durante la prima puntata del serale di Amici. 

E io mi sono un po’ sorpreso per le parole della matriarca della Mediaset: Renzi sarà pure uscito con le ossa rotte dalle primarie del PD, ma addirittura chiamarlo in studio per farlo sentire meglio mi era apparso un rimedio un po’ eccessivo.

Poi, ripensandoci a mente fredda, mi sono avveduto del mio errore: è Renzi, effettivamente non un disoccupato visto il suo incarico di sindaco di Firenze, a dover infondere speranza nei più giovani! Non il contrario!

Partendo da questo equivoco mi è stato semplice scovare il sottotesto del breve discorso di quattro minuti con cui l’homo novus della politica italiana ha tentato di conquistare la fiducia degli adolescenti presenti in studio, e (sopratutto) non.

Vestito come un Fonzie qualunque proveniente dagli ottimisti e idealizzati anni 50 di Happy Days, il fiorentino ha salutato Marion Cunningham Maria e ha poi imbastito un discorso sulla speranza, sul talento da far fruttare contro ogni avversità e malcostume italico, sulla necessità di non darsi per vinti nemmeno quando ogni opportunità sembra essere sfumata.

Incredibilmente, ma neanche troppo, il paragone tra coloro che sarebbero stati eliminati in serata e se stesso (il giovane che non riesce a farsi sentire dalla politica che conta, nemmeno in quest’epoca di grillini allo sbaraglio) è parso calzante e preciso, e di sicuro ha raccolto l’empatia del pubblico e degli studenti.

Ancora più stupefacente e affilata è stata la mossa retorica del politicante che, nel momento stesso in cui discuteva di speranza e della possibilità di “perdere una battaglia ma non la faccia“, stava riferendosi a sé e al proprio tentativo di riscossa che si svolgeva indubitabilmente in quell’istante, avendo posato in questo modo la prima pietra della campagna elettorale che seguirà.

Genio di un Fonzie Renzi, che promette Happy Days per tutti! Ma il nostro iniquo e malizioso sospetto ci fa domandare: saranno quelli di Richie o, come è più probabile, quelli descritti da Samuel Beckett?

Scritto da Style24.it Unit
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