“Amandoti” dei Cccp: il testo e il significato

Pubblicata nel 1990, la canzone "Amandoti" della band punk-rock emiliana CCCP nasconde significati molto profondi.

Il brano dei CCCP “Amandoti”, uno dei più sentimentali della band, è stato reinterpretato da moltissimi artisti italiani, tra cui Gianna Nannini e anche i Maneskin che lo hanno portato alla serata delle cover di Sanremo 2021: il testo e il significato della canzone.

“Amandoti” dei CCCP: il testo

Amarti m’affatica
Mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia
A ridere nel pianto
Amarti m’affatica
Mi dà malinconia
Che vuoi farci, è la vita
È la vita la mia
Amami ancora
Fallo dolcemente
Un anno, un mese, un’ora
Perdutamente
Amarti mi consola
Le notti bianche
Qualcosa che riempie
Vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
Mi dà allegria
Che vuoi farci, è la vita
È la vita la mia
Amami ancora
Fallo dolcemente
Un anno, un mese, un’ora
Perdutamente
Amami ancora
Fallo dolcemente
Solo per un’ora
Perdutamente.

Significato del brano

Amandoti” è il brano più sentimentale della band punk-rock CCCP, nata negli anni Ottanta e il cui leader era Giovanni Lindo Ferretti. La voce bassa di quest’ultimo, il ritmo lento e la fisarmonica caratterizzano questo brano che è una vera e propria dichiarazione di amore. Un amore vero ma anche doloroso, fatto di sofferenza e di strazio. È forse un sentimento che molti hanno provato nella vita: amare facendosi così del male, ma non riuscire a farne a meno. Nella canzone quindi si contrappongono vari sentimenti suscitati dall’amore: da una parte la fatica, lo svuotarsi dentro, la malinconia e dall’altra la consolazione, l’allegria. Emblematica e riassuntiva la frase “Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto“.

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Scritto da Megghi Pucciarelli

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