La televisione, di pari passo con la giustizia, riapre vecchie ferite ancora fresche
Andrà in onda questa sera su Italia 1 il film televisivo dedicato ad Amanda Knox, la più carismatica (e anche l’unica americana del trio ) tra coloro che sono stati coinvolti nel processo per il delitto di Perugia del 1° novembre del 2007.
Sono ormai passati 5 anni e mezzo da quella tragica serata in cui la studentessa Meredith Kercher perse la vita, vittima di un barbaro omicidio.
I principali sospettati, che da allora sono stati costantemente al centro dell’attenzione dei media, hanno tutti incontrato la propria sorte: Amanda e Raffaele, dopo essere stati condannati a 26 e 25 anni rispettivamente, sono poi stati assolti in appello, mentre l’ivoriano Rudy Guede sta scontando 16 anni di reclusione dopo il giudizio per rito abbreviato.
La messa in onda su Canale 5 della pellicola prodotta dal network Lifetime, avvenuta a dicembre dell’anno scorso, venne accolta da grandi polemiche, fomentate dalle varie parti in causa che lamentavano la spettacolarizzazione dei fatti narrati, il giudizio negativo sui suoi protagonisti o addirittura la presa di posizione conciliante dell’attrice che interpretava la Fox, Hayden Panettiere.
Il film tv viene ritrasmesso questa sera da Italia 1 in prime time, seguito da uno speciale di Studio Aperto intitolato Meredith, nessun verità, proprio dopo la recente riapertura del caso: la Corte di Cassazione ha infatti deciso di rendere nulla la sentenza di secondo grado riguardante l’omicidio della Kercher, vanificando così le assoluzioni dei due imputati.
Firenze sarà quindi la sede del nuovo processo, che però rischia di non influenzare minimante lo stato giuridico di Amanda.
Secondo la consuetudine statunitense della double jeopardy non è infatti possibile giudicare due volte la stessa persona di cui è già stata dimostrata l’innocenza per quel delitto.
In caso di condanna, tuttavia, secondo la famigerata Son of Sam Law, la Knox perderebbe i proventi ricavati dai diritti d’autore della sua biografia. Si tratta di una legge che impedisce a coloro che sono stati ritenuti colpevoli di arricchirsi tramite i frutti diretti o indiretti del proprio crimine.



