L’amore è possibile quando un membro della coppia ha la metà degli anni dell’altro?
Milf, Cougar e Toy boy sono termini ormai entrati nel lessico comune italiano a indicare come persino la sclerotica società del Bel Paese si stia adattando a livello linguistico ad alcuni cambiamenti antropologici in corso ormai da molto tempo.
Se col primo termine vengono designate, sopratutto dagli adolescenti, delle madri ancora piacenti nonostante l’età avanzata, Cougar tende invece a indicare una categoria di donne spesso in carriera, spesso molto aggressive e dotate di una certa esperienza, che cercano attivamente relazioni sentimentali e sessuali con ragazzi molto più giovani di loro, quasi fossero dei trofei (per l’appunto i cosiddetti Toy boy, sorta di partner giocattolo).
Proprio intorno a queste nuove figure della vita sociale è costruito l’ultimo film di David Moreau, più conosciuto per i due horror Them e il remake americano del The Eye di Hong Kong. La protagonista della pellicola, Alice Lantins (Virginie Efira), è infatti una donna di 38 anni che lavora con grande ambizione e passione per una rivista di moda, Rebelle, alla quale ha sacrificato la propria vita privata nonostante una figlia ancora piccola.
Nonostante una notevole bellezza ha come unico difetto quello di apparire piuttosto goffa e poco al passo coi tempi, caratteristiche che secondo il suo capo le impediscono di essere in linea con il target cui sono indirizzati i loro sforzi e di divenire così capo redattore.
La conoscenza fortuita del giovane Balthazar (Pierre Niney) le consentirà però di modificare la percezione che i colleghi hanno di lei: fingendo di ricambiare l’amore dell’adolescente, che è rimasto fulminato dalla donna con il doppio della sua età, porterà in scena una messa in scena a uso e consumo dei suoi critici. Ma forse i membri dell’improbabile coppia hanno più cose in comune di quanto credano…
“La società ci spinge verso il conformismo, a restare all’interno delle convenzioni, come se anche la felicità fosse regolamentata. La differenza, la diversità fanno paura. Le persone temono lo sguardo degli altri, i giudizi negativi che a volte diventano anche violenti. Ma quando la singolarità, l’originalità vengono accettate, tutto diventa possibile. Ed è questa la storia del film…
Al di là di questo, il film parla anche dell’angoscia di quelle donne che escono con uomini più giovani chiedendosi inevitabilmente: ‘Sarà ancora così innamorato tra cinque anni ?’ I giovani non si pongono domande sulle conseguenze delle proprie azioni: la giovinezza ti porta a credere di essere immortale, ma con il passare degli anni si diventa più ‘paurosi’.
Quelli che restano giovani dentro invece non hanno queste paure.”
Ricordiamo che il film esce in occasione della Festa del cinema, durante la quale tutti i biglietti costano 3 euro o 5 se la proiezione è in 3D.



