Vespa e i blog: “Porta a Porta” regno della follia

Mentre sono nel pieno del casino per la prima serata di Sanremo (ho firmato anche io una liberatoria: non potrò parlare di politica e non potrò parlar male dei cantanti. Il male ha vinto, ma noi lo sconfiggeremo), vorrei tranquillizzare Marco Camisani Calzolari per quanto riguarda questo video qui sotto.

Vedi Marco, Vespa non sa mai quel che dice. Porta a Porta è così, è il regno dell'approssimazione, l'approfondimento politico da quelle parti è affidato alla Parietti e alla Palombelli; capirai bene che non si deve prendere sul serio quello che dicono. Poveretti, giocano con quello che hanno a disposizione: plastici, biciclette e patti con gli italiani.

Non rimanerci male per quello che ha detto Bruno, lui ci mette tutta la buona volontà, ma non è mai riuscito a connettersi con il suo 56k. Ha solo sbirciato ogni tanto i pc dei suoi autori. Internet è un mondo che non conosce, infatti – diligentemente – rivolge domande ad una esperta.

L'esperta in questione è Alessandra Graziottin, che il 56k non lo ha nemmeno. Però sa tutto di passere: quello sì. Con estrema cortesia Alessandra risponde alla domanda di Vespa. Certo, non sa nemmeno lei quel che dice, ma è perfetta per Porta a Porta. Non scelgono gli ospiti a caso da quelle parti. 

Grazie al post di Marco ecco il "Porta a Porta pensiero" su blog e Internet.
Scrive Marco:

– Si è associato il disagio giovanile con Internet.
– Si è parlato di blog come qualcosa di folle che fanno solo i ragazzini.
– E’ stato affermato più volte e da più ospiti che i blog sono scritti da ragazzi affetti da problemi di personalità multipla.
– Che i blog e le perversioni sessuali sono strettamente collegati.
– E’ stato fatto intendere che le ragazze che hanno un blog sono al primo passo verso la prositutizione.
– Hanno equiparato myspace a un luogo di esibizionisti con gravi problemi (facendo vedere la pagina della presunta assassina Amanda Knox), ma poi qualcuno ha affermato che myspace è un sito “legale”… Come dire che gli altri non lo sono…
– Il padre del presunto assassino ha detto che lui aveva la password del blog e tutti, dal padre a Vespa, hanno continuato a intendere che solo grazie alla password si può entrare in un blog.
– Uno dal pubblico per screditare un’informazione citata da un ospite ha detto “Non so dove avrà trovato questa notizia, è falsa, l’avrà trovata su Internet…”
– Il presentatore che va in onda tutti i giorni su milioni di teleschermi si interrogava su quale perversione mentale poteva spingere tutti questi ragazzi ad esporsi e a volersi far vedere a tutti i costi.
– Che non capisce tutta questa voglia di protagonismo.

Povera Italia. Poveri telespettatori. Vespa non sa nemmeno che rivoluzione si sta vivendo online. Anzi, non sa nemmeno che tra qualche anno verrà colpito in stile tsunami dalla Rete e dai suoi contenuti multimediali.

Lasciamolo nel suo brodo, sarà più divertente vederlo affogare. Per ora non ci resta che gridare un bel vergogna.

Scritto da Style24.it Unit

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