Sarah Scazzi uccisa due volte: il fango di un calendario e di Giovanni Conversano

A volte il concetto di omicidio non si limita al togliere fisicamente la vita a qualcuno. Ci sono forme più subdole, come l’omicidio della memoria, il togliere quel poco di dignità rimasto a chi non è più vivo e non può difendersi.

Non è bastato trasformare Sarah Scazzi nella protagonista del reality show Caccia al maniaco incontrato su Facebook, miseramente concluso con il (televisivamente) banaleomicidio in famiglia‘, che fa molto meno notizia del millantatore del ueb o del (1) marocchino (2) clandestino (3) uscito dal carcere con l’indulto.

Non è bastato che le sue foto diventassero oggetto del desiderio come quelle di una Belen qualsiasi, preda ambita di chissà quale assurdo feticismo.

Non è bastato che la sua casa diventasse la località turistica più fotografata d’Italia e che la sua famiglia inaugurasse la moda del lutto a scopo di lucro.

Ora ci si mette pure il fratello, che onora (???) la sua memoria con un calendario benefico, che verrà presentato domani al cospetto del superospite Giovanni Conversano.

Questa l’opinione in merito di Emanuele Micelli della Pro Loco di Avetrana: «Come possiamo dare un’immagine positiva di Avetrana se sulla morte di una ragazzina si organizza una serata con un tronista?». Che è un modo politically correct per dire ‘che schifo’.

La serata dovrebbe tenersi dopodomani (martedì 4 gennaio). C’è da augurarsi che entro quella data Conversano decida di ripensarci, o ancor meglio che gli organizzatori annullino il tutto.

Qui sotto alcune foto di chi i calendari almeno li ha scelti (clicca sulle immagini per ingrandirle).
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Scritto da Style24.it Unit

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