Rutelli abbandona il Pd: la notizia che non c’è (ovvero: aridatece mignotte e trans)

Francersco Rutelli abbandona ufficialmente il Partito democratico e subito si moltiplicano i titoli e i servizi sul caso nelle edizioni di tutti i telegiornali: perché se ne va, chi si porterà dietro, quale sarà il suo progetto futuro con Casini e via di seguito.

Sinceramente non capisco tutta questa attenzione. Stiamo parlando del classico generale senza esercito, uno che molto probabilmente non si trascinerà nessun altro compagno di partito nello strappo con i democratici, ma che soprattutto non è in grado di muovere neppure un voto. Secondo voi esiste anche un solo elettore, in Italia, che possa cambiare le sue preferenze politiche in base a dove sta Rutelli? Secondo me neppure la moglie!

Comunque, visto che di questi tempi si invoca un'informazione capace di parlare dei veri problemi del paese, non vorrei che alcuni per "veri problemi" intendessero il solito teatrino delle alleanze, dei simboli, dei nuovi partiti e partitini, del totonomine, delle indiscrezioni sugli spostamenti degli onorevoli manco fossimo al calciomercato e insomma di quella politica di palazzo che piace tanto a un certo giornalismo interno alla casta e autoreferenziale che interessa solo agli addetti ai lavori.

Perché, se così fosse, è meglio tornare a parlare di minorenni, veline, escort, transessuali e compagnia bella. Almeno ci divertiamo di più.

Scritto da Style24.it Unit

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