Lapo Elkann: “Sono uscito con la Lohan perchè mi ricordava Martina Stella”

Lapo Elkann, il manager 2.0 che una ne fa cento ne pensa (e questa non è certo una notizia da sommo gaudio, vista l'ultima invenzione degli occhiali da milla euro) ha però molte più possibilità di tutti voi maschietti messi insieme.

A voi magari sarà capitato di innamorarvi di una ragazza perchè assomigliava alla vostra ex, però vi sarete limitati a Peppina che assomigliava a Camilla, qui invece si parla di due ragazze che rispondono al nome di Martina Stella e Lindasy Lohan.

Eggià, siccome la Lohan gli ricordava la Stella lui è uscito con la Lohan pensando alla Stella. Robe che voi potete fare solo inscenando un teatrino con i poster in cameretta.

Che fortunato questo Lapo… 

Ecco cosa scrive il Quotidiano.net: Lapo Elkann è tornato a Torino, dove ha appena inaugurato gli uffici di Italia 'Independent', il marchio che ha fondato 6 mesi fa e che ha esordito producendo occhiali.

Dopo lo scandalo del dicembre 2005 e quella notte che gli ha travolto la vita ce nera abbastanza per decidere di riimanere in disparte. Ma il più imprevedibile degli Agnelli ha deciso di rimettersi in gioco e di raccontarsi a 'Vanity Fair', che gli dedica la copertina in edicola dal 18 luglio.

Lei è uno degli eredi di quella che forse è la famiglia più importante dItalia. Potrebbe vivere rilassato e invece fonda aziende, promuove idee, combatte in continuazione. Chi glielo fa fare?

Io nella vita ho sempre voluto una cosa sola: essere rispettato come Lapo, e non per il mio cognome. Questo non significa che non sia orgoglioso delle mie radici e della mia famiglia: lo sono e so anche di essere molto fortunato. Ma, pur essendo un privilegiato, credo nella meritocrazia e sogno di diventare un self-made man. Vorrei dimostrare al mondo che sono capace di costruire un impero, magari tra dieci o ventanni ma da solo.

Sempre stato così? Io a 9 anni ero già in collegio. E ci sono rimasto dieci anni. Perché in collegio così piccolo? Perché non ero bravo a studiare, a differenza dei miei fratelli che lo erano e infatti andavano alla scuola pubblica. Che ricordi ha di quel periodo? Tristi, perché soffrivo della lontananza dai miei fratelli, ai quali ero molto legato. Nel collegio poi vivi dentro una bolla, e io detesto le bolle. Quando uno prova a mettermi in una bolla, è il momento in cui la faccio scoppiare.

Che bambino era? Fisicamente ero cicciottello: biondo, quasi bianco, con le guance rosa, gli occhi azzurri e la pancetta. Non ero un bambino facile. Avevo un carattere forte, volevo sempre ciò che non avevo. Ero continuamente alla ricerca di sicurezze in me stesso, volevo dimostrare tutto a tutti. Non sopportavo le ingiustizie, amavo le persone, avevo bisogno di rapporti veri. E di felicità. Non lo era, felice? Ero un sognatore, e non vedevo lora di lavorare. Ho frequentato tre collegi diversi – da bambini abbiamo vissuto in Francia, in Inghilterra e in Brasile – e nel collegio di Parigi invidiavo i miei compagni, ebrei sefarditi, perché i loro padri avevano i negozi. Per me negozio voleva dire lavoro, lavoro voleva dire stipendio e stipendio significava indipendenza.

A scuola, era leader o gregario? Ero rispettato perché mi scazzottavo. Ero un Gianburrasca. Sono scappato una notte dal collegio per vedere una ragazza. Mi è successo anche quando facevo il militare. Con sua madre, Margherita Agnelli non ha un buon rapporto. In unintervista al Corriere della Sera ha dichiarato: «Nella mia vita non cè spazio per lei». Quello che penso di lei, appunto, lho già detto.

Le è mancata, dunque, una figura materna? Probabilmente avevo una madre che doveva essere madre di se stessa prima ancora che dei suoi figli. Non so dirle se mi è mancata, anche perché ho avuto nonni eccezionali, che mi hanno sempre sostenuto. Già da piccolo i consigli li prendevo più volentieri da mio nonno Gianni, che per me era un punto di riferimento, che dai miei genitori. A volte di questo mi dispiaccio, ma è difficile per un bambino maschio non essere pazzo di un nonno come quello che avevo.

L'eredità di suo nonno attualmente è oggetto di un contenzioso con sua madre. "Io sono schierato al trecento per cento con i miei fratelli. Penso che, se uno vuole dei soldi, deve lavorare e guadagnarseli. Personalmente sono grato a chi, nella mia famiglia, i soldi li ha fatti, e ha dato a me tante opportunità. Non avendoli fatti io, non mi permetterei mai di rivendicarli. E comunque lamore dovrebbe contare più dei soldi, sempre".

Si è innamorato tante volte? "Una sola volta con un colpo di fulmine".

Martina Stella? "Sì. Con lei ho vissuto due anni bellissimi. Poi è finita come è finita e me ne dispiace. Le ho voluto molto bene e continuerò a volergliene in maniera differente. E le auguro il meglio di questo mondo, in amore e professionalmente".

Ci ha messo tanto a dimenticarla? "Se ami davvero una donna è inevitabile, credo. Martina è anche la donna che fisicamente mi è piaciuta di più in assoluto. Pensi che una volta sono andato a cena con Lindsay Lohan solo perché mi ricordava lei".

E adesso? "Adesso sono solo. Mi piacerebbe un rapporto vero e sincero, ma al momento non ne vedo la possibilità".

Lei suo figlio come lo chiamerebbe? "So solo come chiamerei mia figlia: Italia. Perché amo il mio Paese".

Scritto da Style24.it Unit

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