Justin Bieber si ritira scherzo marketing

Una dichiarazione che avrà spezzato molti cuori. Un annuncio molto improbabile, in realtà: vediamo perché

“Oh, Mary, ma hai sentito che Justin si ritira?”

“…”

“Mary, allora? Che dici? Secondo me è un ca**ata, dai. Mary, ci sei?! Mary!!!”

Per evitare che tutte le Mary coinvolte in questa ipotetica conversazione tra belieber arrivino all’insano gesto (la nostra ipotetica fan si è gettata dalla finestra), chiariamo subito che al 99,99% Justin Bieber non dirà addio alle scene.  

Ma veniamo alla notizia che ha fatto palpitare i cuori delle adolescenti di tutto il mondo. Nella notte di ieri (pomeriggio negli USA), inizia a circolare la voce che il cantante canadese dei record potrebbe aver deciso di chiudere il proprio rapporto con il mondo delle sette note.

L’annuncio avviene ai microfoni di una radio di Los Angeles: all’intervistatore che gli chiede del suo prossimo album (quando settimana prossima uscirà il nuovo album Journals costituito dagli inediti dei Music Mondays) Justin risponde con un filo di voce che non ci sarà nessun nuovo disco.

Lui si ritira. E nelle sue parole c’è tutta la serietà e la compostezza di un artista agli sgoccioli (tipiche di un bradipo dopo una sbornia di quelle cattive, caratteristiche invero di ogni intervento vocale del Nostro che non comporti il canto).

Ma come, viene da chiedersi, proprio adesso che la sua fama gli permette di frequentare i bordelli di tutto il globo terracqueo senza badare a spese?

Le prevedibili smentite arrivano da qualsiasi fonte possibile e immaginabile, tranne che dal diretto interessato. Ma cerchiamo di ragionare. È possibile – nel senso che davvero gli verrà concesso da produttori e discografici che quasi letteralmente possiedono Bieber – che una macchinetta mangiasoldi come quella del cantante di Believe possa smettere di chiedere denaro ai propri fan? Ci pare molto improbabile.

Ma se anche fosse, e così non sarà, il marchio JB continuerà a macinare guadagni, un po’ come le radiazioni mortali impediscono l’abitabilità in una zona colpita da una bomba atomica, anche anni dopo l’esplosione. Il culto del ragazzino canadese potrebbe sopravvivere persino alla scomparsa della persona fisica, figuriamoci un temporaneo e volontario oscuramento mediatico: profumi, catenelle, diari, figurine e film postumi verranno prodotti con o senza il suo consenso e il suo attivo coinvolgimento.

Ma noi preferiremmo aspettarci un comeback epocale, uno di quei ritorni commoventi e trionfanti che segnano un’epoca, sullo stile di un Rocky che torna sul ring perché deve provare a se stesso di essere ancora vivo per un’ultima e fatale volta. D’altronde Justin ha già dato il meglio di sé, no?  

Scritto da Style24.it Unit

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