Chi è Gaetano Castelli: carriera e curiosità sullo scenografo

Arianna Giago

La mia passione è la comunicazione, la considero un'arte. Ho avuto esperienze come articolista web e come collaboratrice presso un giornale su carta stampata della mia zona, mestiere che mi ha insegnato molto, più di quanto possano fare i libri, e mi ha fatto capire che quella del giornalismo è più di una professione, ma una vera e propria vocazione. Raccontare le storie degli altri, per gli altri. Raccontare il mondo attraverso i nostri occhi, è un compito davvero importante.

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Sanremo non è solo musica, bellissimi abiti da sera e ospiti esclusivi.

Sanremo non si ferma solo al palco dell’Ariston. Ma a muovere questa prestigiosa kermesse musicale italiana è un intero gruppo di uomini e donne che, per mesi prima della messa in onda, lavora ad ogni suo dettaglio. Dalla scelta delle canzoni, all’allestimento del teatro stesso.

Tra queste persone c’è anche Gaetano Castelli, scenografo che, negli anni della sua carriera, ha messo mano a numerosi programmi televisivi, curandone l’aspetto.

Tra questi, spicca appunto Sanremo, di cui ha curato la scenografia diverse volte. Ma scopriamo di più su Gaetano Castelli e sulla sua carriera.

Chi è Gaetano Castelli

Gaetano Castelli nasce a Roma il 4 dicembre del 1938, sotto il segno del Sagittario. Come da lui stesso raccontato in alcune interviste, già da bambino si appassiona all’arte, ma il padre spinge affinché si iscriva a ragioneria, indirizzo che frequenta per solo un anno perché successivamente, riesce a fare gli esami di ammissione al liceo artistico, superandoli e completando gli studi brillantemente.

All’università si iscrive ad Architettura, salvo poi scegliere Scenografia. Indirizzo che diventerà il lavoro che lo ha reso richiestissimo nel mondo dello spettacolo. Il suo percorso accademico e le sue successive esperienze lavorative lo hanno poi portato ad insegnare proprio Scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Roma, università della quale diventerà poi anche rettore.

La carriera e il primato nella televisione italiana

Nel 1964, Gaetano Castelli intraprende finalmente la sua carriera. Durante la sua lunga esperienza ha curato la scenografia di numerosissimi show, a partire da programmi Rai come Canzonissima, Fantastico e Carràmba che sorpresa, varietà di successo condotto da Raffaella Carrà. Sempre per la Rai, Castelli ha raggiunto un primato. È infatti entrato nella storia della televisione italiana per la realizzazione della scenografia del primo telegiornale trasmesso dalla rete ammiraglia.

Ma lo scenografo ha lavorato anche per programmi targati Mediaset tra i quali ricordiamo La Sai l’Ultima? su Canale 5, e Sarabanda in onda su Italia 1.

Una menzione speciale nel suo lungo curriculum la merita Sanremo, a cui Castelli ha dato il suo prezioso contributo per tantissimi anni a partire dal 1987, quando alla conduzione c’era ancora Pippo Baudo e a vincere fu il trio composto da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri ed Umberto Tozzi, con “Si può dare di più”.

La scenografia di Sanremo 2021

Come dicevamo, a fare Sanremo non sono solo le canzoni in gara, i bravissimi presentatori, gli abiti da sera firmati e gli ospiti d’eccezione.

A fare Sanremo sono anche tutte quelle persone dello staff di cui, ancora una volta, Gaetano Castelli farà parte. L’edizione del 2021 sarà diversa da tutte le altre. Con Amadeus per la seconda volta al timone, insieme all’intrattenitore per eccellenza, Rosario Fiorello, passerà alla storia come la prima senza pubblico. La scelta, sebbene inizialmente molto discussa dallo stesso conduttore, è stata presa per scongiurare la diffusione del Coronavirus, pur permettendo agli artisti di esibirsi e ai telespettatori di godersi la kermesse.

Ma alla luce di questo importante cambiamento, come sarà allestito il palco? Stando a quanto detto da Gaetano Castelli, la parola d’ordine sarà “dinamicità”. Le dimensioni, ovviamente non sono cambiate, ma prendendo in considerazione assenze e distanziamenti, Castelli e la sua squadra hanno ripensato gli spazi, sfruttando quanta più superfice possibile, lavorando anche sulla prospettiva. Quasi come un segno di buon auspicio, la scenografia ricorderà uno stargate, un portale verso un futuro più luminoso.