Chi era Eugene Delacroix: tutto sul pittore francese

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Inquadrare Eugene Delacroix in un movimento artistico non è semplice date le numerose influenze che riceve nel corso della sua carriera, ma è chiaro che la sua partecipazione al romanticismo è stata fondamentale.

Ricordato per aver realizzato alcune delle opere più importanti della tradizione francese, ecco la storia del grande artista e della sua strada verso il successo.

Chi era Eugene Delacroix

Ferdinand Victor Eugène Delacroix, conosciuto come Eugene Delacroix (Charenton-Saint-Maurice, 26 aprile 1798 – Parigi, 13 agosto 1863), è stato un pittore francese. Cresce in una famiglia borghese composta dal padre, politico nella sezione esteri, e la madre. Si forma presso il liceo Louis-le-Grand e il liceo Pierre Corneille di Rouen dove si appassiona ai classici e scopre il talento nel disegno

Conclusi gli studi inizia un periodo di apprendistato da Pierre-Narcisse Guerin, come molti colleghi artisti del tempo, per comprendere però che la strada accademica non lo appassiona quanto la formazione da autodidatta.

Si reca infatti di frequente al Louvre dove ha modo di studiare il lavoro di grandi geni del passato come il grande Pieter Paul Rubens

Eugene Delacroix dagli esordi al successo

Esordisce nel mondo della pittura da molto giovane con “La barca di Dante” un’opera dedicata al Sommo Poeta raffigurato insieme a Virgilio nel viaggio verso Dite. Espone il dipinto al Salon di Parigi nel 1822 ricevendo pareri alle volte negativi.

Nonostante ciò prosegue la sua attività rappresentando le sue emozioni e i suoi ideali, come quando nel 1824 presenta “Il massacro di Scio” dedicato ai greci in rivolta contro l’Impero Ottomano.

L’opera riceve nuovamente critiche molto dure e per questo decide di trasferirsi a Londra per lasciarsi ispirare. Qui scopre i lavori di John Constable, in particolare “Il carro da fieno”, attraverso cui realizza di dover fare un salto di qualità.

Realizza nel 1830 quella che è la sua opera più nota: “La libertà che guida il popolo”. Questo è considerato uno dei capolavori del romanticismo e raffigura le insurrezioni dei parigini contro il re Carlo X in quelle che sono ricordate come le “Tre Gloriose Giornate”.

Eugene Delacroix e il periodo in Africa

Nel 1832 il pittore decide di partire verso l’Africa, ad Algeri, seguendo la missione promossa da Luigi Filippo, re di Francia.

Qui rimane affascinato dal paesaggio che sul suo diario ha definito con le seguenti parole: 

“il pittoresco qui abbonda: è un luogo fatto per i pittori … La bellezza è dappertutto, non la bellezza raffigurata nei quadri alla moda, ma qualcosa di più semplice e primordiale”

Del suo soggiorno arabo sono rimaste oggi testimonianze attraverso gli schizzi realizzati sui taccuini che gli hanno permesso di realizzare opere maggiori come “Donne di Algeri nei loro appartamenti”. Tornato a Parigi svolge numerose opere su commissione fino al 1844, anno in cui decide di ritirarsi in campagna per concludere la sua esistenza seguito da una governante.