Death Note musical Tsugumi Oba manga

Dall’edicola al palcoscenico il passo è breve

Ideato e scritto da Tsugumu Oba e disegnato da Takeshi Obata, Death Note è stato uno dei manga (fumetti giapponesi) più apprezzati in Occidente negli ultimi anni, divenendo l’oggetto di un culto adolescenziale che ha trasceso il mero prodotto editoriale per divenire una vera e propria moda cross-mediale.

La serie di volumi, la cui pubblicazione originale è iniziata nel 2003 e si è conclusa nel 2006, racconta le vicende immaginarie di uno studente dalle spiccate doti intellettive, Light Yagami.

Annoiato dalla vita, incapace di provare emozioni come i comuni esseri mortali, spietatamente razionale e insofferente al compromesso, affetto da un senso di superiorità che lo porta molto vicino a un superuomo nietzschiano, il protagonista un giorno si imbatte in un Death Note, un quadernetto di proprietà di uno Shinigami (un dio della morte della tradizione nipponica).

L’oggetto, tramite un patto con lo spirito psicopompo, permette al suo possessore di decidere del destino di qualsiasi essere umano, a patto di conoscerne il nome e i tratti somatici: scrivendo il nome del soggetto si può infatti decidere il modo e l’istante in cui quella persona morirà. Dalla decisione di Light di rifondare un mondo giusto e armonioso, basato sul suo indiscutibile dominio occulto, si sviluppa un intreccio a base di colpi di scena costanti, riflessioni cervellotiche, spiegazioni fluviali e poco (molto poca azione).

Al termine del manga si arriva infatti stremati per una lunghissima narrazione, che comprende anche numerose deviazioni, costituita da vignette in cui è il dialogo a farla da padrone quanto i pensieri a voce alta e le tavole che descrivono piani e ipotesi. Cerebrale, certo, ma a tratti anche onanistico.

Commenti a parte, Death Note ha catturato l’attenzione del mondo intero, tanto che dal fumetto è nata una serie di anime (cartoni giapponesi) e tre film live action. L’ultima sorpresa, quella che proprio nessuno si aspetta, è la notizia di un musical dedicato alla creazione di Oba.

Le musiche dello spettacolo teatrale, che andrà in scena in Giappone e in Sud Corea a partire dal 2015, verranno composte da Frank Wildhorn, mentre le parole saranno di Jack Murphy; la regia è stata affidata a Tamiya Kuriyama e la stesura del copione è compito di Ivan Menchell. Ancora aperta la fase di casting.

Difficilmente il musical potrà affrontare tutto l’arco narrativo: il sospetto è che lo show si concentrerà sul problema morale e pragmatico (accennato ma mai affrontato nel manga) della massima machiavelliana del fine che giustifica il mezzo.

Scritto da Style24.it Unit

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