Corteo No Green Pass shock, ospedale di Novara sospende l’ideatrice dell’evento

Condividi

La promotrice dello scioccante corteo No Green Pass recentemente organizzato a Novara, Giusy Pace, è stata sospesa dal suo impiego presso l’ospedale della città piemontese.

Corteo No Green Pass shock, le conseguenze della manifestazione

Nella giornata di sabato 30 ottobre, a Novara, si è tenuto uno sconvolgente corteo No Green Pass che ha visto i manifestanti sfilare indossando delle pettorine a strisce verticali bianche e grigie, corredate da numeri identificativi, rievocando le divise che i deportati indossavano nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. I protestanti, inoltre, avanzavano tenendosi a una corda annodata che simboleggiava il filo spinato che circondava i campi di concentramento.

La vicenda ha destato scalpore e ha profondamente indignato l’opinione pubblica e la comunità ebraica. Pertanto, sono stati presi provvedimenti che hanno riguardato, in primis, l’ideatrice dell’evento.

Corteo No Green Pass shock, ospedale di Novara sospende Giusy Pace

In seguito allo scandaloso corteo No Green Pass, l’ideatrice e promotrice della manifestazione, l’infermiera Giusy Pace, ha dovuto affrontare conseguenze importanti legate all’evento.

La donna è stata sospesa dal suo incarico di coordinatrice del personale infermieristico presso l’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Novara, in quanto non vaccinata contro il coronavirus nonostante faccia parte di una delle categorie per il quale è stato imposto l’obbligo vaccinale.

Corteo No Green Pass shock, l’annuncio del direttore generale dell’Aou di Novara

La notizia relativa alla sospensione dal servizio dell’infermiera e sindacalista Giusy Pace è stata comunicata dal direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Novara, Gianfranco Zulian. Il direttore generale ha riferito che l’infermiera risulta “inottemperante all’obbligo vaccinale previsto per gli operatori sanitari”.

Gianfranco Zulian, inoltre, ha spiegato che l’Aou sta considerando la possibilità di sporgere denuncia contro la donna in considerazione del danno di immagine arrecato alla struttura ospedaliera.

Il corteo, infatti, “ha dato una pessima impressione del nostro ospedale e della città”.