Come leggere le etichette dei cosmetici e fare acquisti consapevoli

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

Tag: make-up
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Così come siamo sempre più attenti a quello che mangiamo, dovremmo essere altrettanto cauti quando scegliamo un prodotto per la cura del nostro corpo.

Leggere le etichette dei cosmetici è molto importante e ci sono anche diverse applicazioni per smartphone che ci aiutano nella comprensione degli ingredienti.

Come leggere le etichette

Leggere l’etichetta dei cosmetici può aiutarci molto nella scelta del prodotto da acquistare. L’INCI, ovvero l’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, cataloga tutti gli ingredienti contenuti in creme, shampoo & Co. Jessica De Prà, ricercatrice di Unifarco – azienda fondata e formata da farmacisti – lo definisce così: “L’INCI può essere considerato come la ricetta del cosmetico, ma senza le dosi specifiche, che il formulatore, proprio come ogni grande chef, tiene segrete al fine di preservare l’unicità della formula”.

Interpretare le etichette, però, non è semplice.

Ci sono alcune ‘regole’ basilari, infatti, che vanno tenute bene a mente. Innanzitutto, tutti gli ingredienti dei prodotti sono elencati in ordine decrescente, tenendo conto della loro concentrazione. Questa norma vale per le sostanze che raggiungono concentrazioni superiori o uguali all’1%, mentre quelli in percentuale inferiore all’1% possono essere indicati in ordine sparso.

I nomi delle sostanze

Altro dettaglio importante è il nome latino: quando le sostanze sono indicate in questo modo significa che le stesse sono state inserite nella formulazione del prodotto in purezza, senza subire alcuna modifica chimica.

Se vicino al nome c’è un asterisco (*) significa che quell’ingrediente proviene da agricoltura biologica. Il nome in latino, inoltre, è sempre seguito dal nome della parte utilizzata – frutto, radice o foglie – e dalla tipologia di prodotto, che sia olio o estratto.

Quando le sostanze sono indicate in inglese, invece, vuol dire che sono frutto di una sintesi chimica. In questo caso, i nomi sono seguiti da codici numerici che identificano i coloranti artificiali utilizzati all’interno del prodotto (presenza della sigla “CI” seguita da una serie numerica composta da 5 cifre).

All’interno dell’INCI ci sono poi alcuni nomi strani (ad esempio linalool, eugenol, citral) che sono alcune delle 26 sostanze potenzialmente allergizzanti da indicare obbligatoriamente in etichetta.

Le etichette: composizione

Il codice INCI è unico per tutti i Paesi della UE ed è impiegato anche in altri Paesi come USA, Russia, Brasile, Canada, Sudafrica. Introdotto il 1° gennaio del 1997 dalla Commissione Europea ha l’obiettivo di fornire una maggiore tutela al consumatore.

Oltre agli ingredienti, l’etichetta deve contenere:

  • Nome o la ragione sociale e la sede legale del produttore o del responsabile dell’immissione sul mercato del prodotto cosmetico.
  • Contenuto nominale in italiano.
  • Data di durata minima, se inferiore a 30 mesi, o la validità post apertura se la data di scadenza del prodotto integro è superiore a 30 mesi. Per una durata minima superiore a 30 mesi deve essere riportata un’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi, preceduta dal simbolo rappresentante un barattolo di crema aperto.

  • Precauzioni d’impiego sul contenitore o sull’imballaggio oppure deve essere allegato un foglio d’istruzioni.
  • Lotto di fabbricazione.
  • Paese d’origine per i prodotti fabbricati in paesi extra UE.
  • Funzione del prodotto.

Un buon INCI: come comprenderlo

Dopo aver letto l’etichetta, come facciamo a capire se il prodotto ha un buon INCI? Innanzitutto deve rispettare l’ambiente e non deve contenere al suo interno alcuni ingredienti:

  • SLES e SLS: i tensioattivi che derivano dalla raffinazione del petrolio come nel caso del Sodium laureth sulfate e trasmettono la sensazione di deterso, ma sono molto inquinanti.

  • PEG, ossia composti sintetici, di derivazione petrolifera inseriti nei cosmetici emulsionanti per mescolare l’acqua con le sostanze oleose che in natura non riescono a legare.
  • Siliconi, come il Dimethicone, che sono composti che non si trovano in natura, a base di silicio.
  • Parabeni, presenti soprattutto in prodotti come balsamo e shampoo. Sono utilizzati come conservanti, ma sono estremamente dannosi perché penetrano nella pelle e nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il processo digestivo.

    I principali parabeni che si possono trovare nelle formulazioni in commercio sono: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben.

  • Ingredienti inquinanti come Mea e Tea o allergizzanti come il Triclosan.

Applicazioni utili

Per leggere bene l’INCI ci viene in soccorso la tecnologia. Ci sono, infatti, molte applicazioni per smartphone che, oltre ad essere utili, sono del tutto gratuite. Sia su Play Store che su Apple Store, sono disponibili app come ‘Biotiful‘ e ‘Greenity‘ che ci aiutano nell’acquisto consapevole.

Entrambe hanno un database con tantissimi prodotti e altrettanti ingredienti e sono semplici da utilizzare. Dopo aver selezionato il prodotto che ci interessa, possiamo visualizzare sia la lista degli ingredienti e la loro funzione che la valutazione generale e immediata dell’INCI.