Carola Rackete, chi è la comandante della Sea Watch

Carola Rackete è il nuovo simbolo dei diritti umanitari nel mediterraneo: chi è la Capitana che ha sfidato la retorica del Ministro degli Interni?

Carola Rackete è diventata un simbolo, nonostante il fatto che non ami affatto far parlare di sé. La capitana della Sea Watch 3 non possiede social, non ama diffondere sue fotografie e parlare della sua vita privata. Le sue priorità assolute sono il lavoro sul mare e la salvezza di vite umane. Ecco chi è la donna che ha ignorato le minacce di Matteo Salvini e ha forzato il blocco navale che blinda il Mediterraneo.

Carola Rackete: “Arriveremo tra 2 ore”

Carola Rackete ha atteso per giorni in mare, tracciando giorno dopo giorno una rotta assolutamente insensata nelle acque del Mediterraneo, facendo vagare la Sea Watch 3 come il popolo ebreo nel deserto mentre era alla disperata ricerca della terra promessa.

La Sea Watch, che aveva salvato da morte certa 42 migranti di origini africane, non ha potuto attraccare in alcun porto per due settimane perché, a fronte delle decine di mail inviate da Carola Rackete, nessuno stato si è reso disponibile a far entrare la nave in uno dei propri porti e a farsi carico dell’accoglienza dei migranti a bordo tra cui, tra le altre cose, si contano tre minori.

Se Malta non ha rilasciato i permessi, l’Italia è bloccata dalla volontà del ministro degli Interni, che ha eletto la Sea Watch 3 a nemico nazionale di queste ultime settimane, arrivando ad affermare:

Per quanto mi riguarda in Italia non arriva, può restare in mare fino a Natale e Capodanno. L’Italia non si fa dettare la linea da una ONG che non rispetta le regole e che è pagata da chissà chi.

Le condizioni a bordo sono diventate sempre peggiori con il passare dei giorni e Carola Rakete ha cominciato una serrata trattativa con i proprietari della nave per valutare quali sarebbero state le conseguenze per la nave e l’equipaggio dopo la violazione del Decreto Sicurezza. Dopo una sofferta serie di considerazioni, Carola ha fatto rotta verso Lampedusa ignorando l’alt della Marina Militare Italiana, limitandosi a comunicare alla radio: “Sbarcheremo tra due ore”. E lo ha fatto.

Chi è Carola Rackete

Trentun’anni, nata in Germania, Carola Rackete ha passato gran parte della propria vita da adulta in mare aperto.

Nata e cresciuta a Hambühren, Carola ha studiato all’Edge Hill Univeristy del Lancashire, in Gran Bretagna dove completa il proprio percorso di studi in scienze ambientali con una tesi sul comportamento degli Albatros.

Dopo la laurea è già al timone di una nave rompighiaccio e naviga i mari del Circolo Polare Artico per conto di uno dei maggiori istituiti oceanografici tedeschi. Tra il 2015 e il 2016 si mette al timone di due navi di Green Peace (la Ocean Diamond e l’Arctic Sunrise) e successivamente diventa volontaria per l’associazione non governativa Sea Watch, di cui attualmente è uno dei capitani di punta.

Dall’impegno ecologista a quello umanitario, dal viso che buca lo schermo alla padronanza di cinque lingue, Carola Rackete ha tutte le carte in regola per sfidare a livello mediatico e politico lo strapotere di Matteo Salvini.

La dichiarazione più emblematica del suo credo è stata:

La mia vita è stata facile, ho potuto frequentare tre università, sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto ho sentito un obbligo morale: aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità.

Scritto da Olga Luce

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