Youporn sta mettendo in crisi il mondo dell’hard: un primo approccio al mondo del porno

Ehm… ehm… ci stiamo addentrando in un mondo un po' controverso, quindi facciamo una premessa a questo post, giusto perchè non vi dobbiate trovare a disagio nel leggere ciò che seguirà. Partiamo da una considerazione: il porno, negli ultimi anni, ha subito un inevitabile sdoganamento. Sia ben chiara una cosa però, la ragione non è tanto da cercarsi nella Rete – terreno fertile per l'hard, nessuno lo mette in dubbio – ma piuttosto nell'innalzamento della soglia di percezione di ciò che è o non è tabù.

Un popò in bella vista all'ora di cena, una tetta sfuggita durante un programma, un upskirt volontario o involontario in prima serata o la domenica pomeriggio, donne che si presentano con scollature vertiginose a qualsiasi ora del giorno, film che fanno del sesso un soggetto esplicito; insomma tutto questo ha aiutato ad innalzare la soglia di percezione. Diciamo che "l'erotismo" è ormai di dominio comune, mentre una volta era "proibito"; ora sono i film porno ad essere diventati un "semplice proibito", quando anni fa il cinema hard era un "proibito alla seconda". Ecco, mettiamola così.

Allora perchè addentrarsi in questo mondo se stiamo parlando di qualcosa che, forse, dovrebbe rimanere nell'ambito dei tabù. Semplice, perchè il porno è una realtà importante, una "attività" che ha al suo attivo cifre da capogiro; quindi è qualcosa che fa parte della vita di molti.

Ci sono persone che comprano film porno, altri che sbirciano i siti (che hanno sostituito le vecchie riviste patinate), altri ancora che ogni tanto si trovano la mail di qualche amico con uno spezzone di filmato. Insomma, il porno è una realtà che, a torto o a ragione, fa parte della vita di molti. Anche se solo di sfuggita.

Mamma mia che lungo 'sto preambolo. Bene, allora veniamo al dunque. Il porno può essere analizzato da differenti punti di vista, frase che si presta a facili battute e che quindi spiegheremo meglio.

A settembre noi siamo stati al Misex (e anche all'edizione precedente) siamo entrati nel mondo del porno con "fare sospettoso", ma non abbiamo offerto ai lettori il lato morboso che contraddistingue questo mondo. Abbiamo provato a leggere in maniera differente questo tabù, le interviste dovrebbero essere lì a dimostrarlo. Diciamo che – ammesso e non concesso che il porno possa avere un basso profilo, che per noi esiste – abbiamo tentato di capire se in questo mondo esista qualche altro aspetto oltre a quello meramente fisico. 

Non abbiamo trovato una risposta lì al Misex, ma abbiamo avuto un primo veloce approccio. Ora vorremmo provare a capire se realmente si possa trattare la materia sotto quest'ottica, quindi questo non sarà l'ultimo post sull'argomento. Parleremo di questo mondo con i protagonisti che lo "abitano", in maniera ancor più approfondita rispetto al Misex. Perchè in quel caso il contesto era troppo legato "al fisico". Ovvio, siamo anche pronti a tornare sui nostri passi se dovessimo vedere che non è un mondo che merita attenzione.

Cominciamo allora proponendo un articolo del Corriereche riguarda Youporn. Tanto per farvi capire che il porno non è un mondo parallelo che ha pochi contatti con "l'umanità". Al contrario, è un mondo che molti contattano quotidianamente, evitando tuttavia di dirlo.

Allora iniziamo con questo articolo di Marco Consoli per il Corriere

LOS ANGELES – Dopo la musica e il cinema, danneggiate dal peer to peer e dalla diffusione illegale di canzoni e film, adesso la rete sta colpendo anche l’industria del porno. Il motivo è la nascita di YouPorn, il sito Internet che offre gratis contenuti caricati direttamente dagli utenti, e visibili con un semplice click sul tasto play, secondo il dilagante modello YouTube.

IL PIU' VISITATO – Secondo un’inchiesta della rivista Portfolio, nove mesi dopo la sua nascita, avvenuta nel settembre 2006, il sito lo scorso maggio ha avuto 15 milioni di visitatori unici; e basta dare un’occhiata ai dati di traffico diffusi da Alexa per rendersi conto come la curva degli utenti che visitano il sito sia in costante crescita, ponendolo per ora al quarantanovesimo posto (e al primo nella sua categoria) nella classifica mondiale dei siti più visitati.

PROFITTI A PICCO – L’altra faccia di questo incredibile exploit sono le perdite economiche per le case di produzione di film hard, l’unica cosa che viene considerata veramente oscena nella San Fernando Valley, Los Angeles, la Hollywood a luci rosse: Vivid Video, il più grande distributore di Dvd hard, ha dichiarato che le sue vendite di film sono calate del cinquanta per cento dal 2004 a oggi, mentre secondo la rivista Adult Video News, la diminuzione per tutto il settore (che vale 12 miliardi di dollari nel solo 2006) è stata dell’undici per cento.

MISTERO – Non è possibile conoscere l’identità di chi ha registrato il dominio YouPorn: il proprietario l’ha celata con un servizio di protezione della privacy. Certo è che il sito sta progressivamente sottraendo spettatori all’industria ufficiale: come YouTube è un calderone in cui entra di tutto, dai filmati amatoriali pubblicati online da esibizionisti a spezzoni rubati da film hard di serie A, quelli con star come Jenna Haze o Jenaveve Jolie, pagate profumatamente per ogni loro esibizione dalle stesse case di produzione che vedono andare in fumo i loro investimenti su YouPorn. Di Jolie c’è anche Angelina, e molte altre attrici, in sequenze di nudo o scene d’amore estrapolate dalle loro pellicole.

BOOM IN ITALIA – Dato il successo del sito – che sempre secondo dati di Alexa raccoglie il 3,7 per cento dei suoi utenti in Italia, dove è al 23esimo posto nella classifica dei più cliccati – anche diversi distributori di pornografia hanno iniziato a caricare trailer dei loro film, nella speranza che qualche utente abbia la curiosità di digitare il link che appare all’inizio o alla fine del video. Nella marea di siti internet che offrono film da scaricare online a pagamento (di solito con formule di abbonamento mensile, ma anche con opzioni «un tanto al minuto»), c’è anche chi, come Adult Entertainment Broadcast Network, gigante della distribuzione in rete, ha lanciato PornoTube, dove l’accesso a spezzoni gratuiti serve nella maggior parte dei casi come esca per vendere contenuti a pagamento. Ma altri siti come Megarotic o Slutload, nelle varianti completamente o parzialmente gratuite, ospitano video hard o semplicemente raccolgono link sparsi in giro per la rete, affossando di fatto il business del porno.

PORNO HI-TECH – È una specie di legge del contrappasso tecnologico per l’industria a luci rosse, che ha sempre sfruttato, in ogni epoca, lo stato dell’arte della tecnologia: prima cavalcando il boom del Vhs, che ha reso privata la visione dei film porno, poi il Dvd, che ha migliorato la qualità video, quindi quella stessa Internet che adesso rischia di bruciare i profitti dei produttori tradizionali. E che li sta spingendo sempre più a investire nell’alta definizione. Certo, i siti come YouPorn hanno le loro belle gatte da pelare: un modello di business ancora tutto da inventare (hanno moltissimi contatti ma basse entrate) e il rischio costante di finire sotto inchiesta perché qualche utente ha malauguratamente caricato sui loro server materiale pornografico che coinvolge minorenni. Ma l’era del Porno 2.0 è cominciata.

Scritto da Style24.it Unit

Lascia un commento

Leggi anche
Contentsads.com