Chi era Yaa Asantewaa, la regina che lottò per la sua nazione

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

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Una donna che segnò la storia del continente africano, Yaa Asantewaa fu la regina di Ejisu, ora parte dell’attuale Ghana.

Grazie al suo coraggio cercò di difendere il suo popolo dall’impero britannico ed è rimasta nella storia come la donna che combatté per la libertà della sua nazione.

Chi era Yaa Asantewaa

Yaa Asantewaa, pronunciato “Yah asante wah” era la regina madre di Ejisu, frazione di Ashanti, ora parte dell’attuale Ghana. Durante il regno di Nana Akwasi Afrane Opese, fratello di Yaa Asantewaa, il popolo Ashanti era provato da una serie di eventi catastrofici come la guerra civile che durò dal 1883 al 1888.

Ma all’inizio del 1900 i combattenti Ashanti dovettero affrontare un’altra guerra, quella che rese famosa Yaa Asantewaa.

La regina è conosciuta per aver condotto la War of the Golden stool, guerra Ashanti contro l’impero britannico. La battaglia finale anglo-ashanti terminò con la vittoria inglese, vittoria che portò l’impero Ashanti sotto il protettorato della corona inglese e durante la battaglia Yaa Asantewaa e 15 dei suoi consultori furono catturati e mandati in esilio alle isole Seychelles.

Questa guerra è anche nota come la guerra dello sgabello d’oro o la guerra di Yaa Asantewaa perché dopo la deportazione di re Prempeh I, il governatore britannico della Costa d’Oro (attuale Ghana) Frederick Hodgson richiese lo sgabello d’oro, simbolo dell’impero Ashanti. Questa richiesta portò alla riunione dei pochi membri del governo rimasti a Kumasi e lì Yaa Asantewaa pronunciò un discorso per cui divenne famosa:
“Ho ora ben visto che alcuni di voi hanno paura di andare a combattere per il nostro re.

Se questi fossero stati i tempi gloriosi di Osei Tutu, Okomfo Anokye e Opuku Ware I, i vari capi delle frazioni dell’impero non avrebbero mai lasciato agli stranieri portare via il loro re senza sparare un colpo. Nessun uomo bianco si sarebbe permesso di rivolgersi al re degli Ashanti come il governatore britannico ha fatto con voi questa mattina. È quindi vero che il coraggio degli Ashanti è sparito? Io non ci posso credere! Non può essere così! Mi sento in dovere di dire questo: se voi uomini Ashanti non vi metterete in prima linea, allora lo farò io! Chiamerò alla raccolta le mie sorelle Ashanti e combatteremo i bianchi.

Combatteremo finché l’ultima di noi cadrà sul campo di battaglia”.

Yaa Asantewaa morì in esilio il 17 ottobre 1921 e tre anni dopo la sua morte, il 27 dicembre 1924, Prempeh I e i membri del governo esiliati furono riabilitati e ritornarono nella loro nazione.

Una volta lì Prempeh I si assicurò che la Yaa Asantewaa venisse sepolta con tutti gli onori del caso. Il sogno di libertà dalle leggi britanniche di Yaa Asantewaa venne realizzato il 6 marzo 1957 con la dichiarazione d’indipendenza e l’unione con il Ghana. Al pari di altre regnati donne, come Cleopatra e Seondeok di Silla, Yaa Asantewaa è rimasta nella storia come la donna che combatté per la libertà della sua nazione.