X Factor, il pagellone politicamente scorretto della terza puntata

Gruppo d'ascolto di X Factor eccoci qua. Partiamo dalla cosa più bella: non c'è nessun gruppo d'ascolto perchè mi dimentico sempre di avvertirvi del live serale. Risultato? Io sto scrivendo questo pagellone della terza puntata di X Factor in diretta ma voi leggerete il post solo domani mattina. E vabbè.

Eros Ramazzotti me lo perderei molto volentieri, Neffa me lo sono appena perso, ma Daria Bignardi in qualità di quarto giudice credo meriti la serata. Sapete cosa penso di Daria, potete quindi immaginare quale sia la mia opinione su questa sua ospitata. Diciamo pure che il suo nome era saltato fuori subito dopo la dipartita di Simona Ventura, quindi è già una fortuna averla nelle vesti di special guest e non di giudice ufficiale.

Un avvertimento prima di partire: come già successo la scorsa volta non mi spingerò molto in là con la cronaca, mi limiterò a pagellonare la prima parte. Un'occasione in più per godere delle vostre opinioni. La volta scorsa avete pubblicato interessanti pagelloni sulla serata, non vedo perchè non ripetere l'esperimento. Io arriverò fino allo svenimento (nel senso che ad un certo punto smetterò di scrivere sul blog pur continuando a vedere la puntata), voi vi spingerete oltre.

Iniziamo. Morgan fa impressione, Marco non impressiona; nonostante l'opinione positiva dei tre giudici rimane anonimo. Gli A&K, gli eiechei, yeah, sono anonimi tanto quanto Marco. In versione anni 80, poi, sono inesistenti. Tomassini ci mette sempre del suo in questo senso, l'unica scenografia azzeccata in un anno e qualche giorno di X Factor rimane quella di 'Impressioni di settembre' di Enrico Nordio.  

Continuiamo. Un bel fanculo in stile Maionchi qui ci starebbe pure bene. Soprattutto per la pubblicità del libro maionchiano. Tocca a Francesca. La canzone che dovrà cantare è bella assai, speriamo non la rovini. Quel coso in testa le fa perdere la credibilità già in partenza, per fortuna ho lo sguardo sul Mac e posso ascoltare senza guardare. Tanto immagino che la scenografia sia in stile Tomassini, quindi… Che dire? Intonata, almeno non ha rovinato il pezzo. Si sta cercando l'X Factor? Forse risiede altrove. Però uso l'arma dell'astensione, almeno mi levo dagli impicci.

Silver. Grey. Un pezzo che – ha ragione la Mori – non c'azzecca. Ma poi che pipponi tira? Soprattutto: ma il costrutto? Bè, anche io non è che sto scrivendo frasi del tutto sensate. 

Fino a questo punto il livello è decisamente basso. Ok, lo scorso anno ero direttamente coinvolto, quindi la mia opinione è falsata, ma questa terza edizione non sta offrendo grandi spunti. O mi sbaglio?

Luana Biz. Bene, bravi, ognuno va per i cazzo suoi. Ma presentarsi separati? Emozioni zero. Vabbè ormai ho già capito chi sono i miei partecipanti preferiti. Un gruppo e una donzella. Chi? Ah, bè, difficile da capire.

Oh, finalmente è arrivata. Oh, finalmente si è seduto sulla seggiola. Oh, la Maionchi si esprime alla sua maniera. Oh, adesso sentiamo che dice dopo l'esibizione. I simulacri della cultura ci aspettano.

Damiano. La Mori tiene le cuffie in stile dj e screccia. Il megafono fa il suo porco lavoro, la bandiera bianca pure: alla fine sventola. Lui – cioè Damiano – fa una gran caciara artistica. La Bignardi parla con cognizione di causa: a lei Damiano piace.

La scorsa volta mi ero fermato al sesto concorrente, potrei farlo anche stasera. Non per altro, il problema è che il computer sulle gambe scalda come un dannato ed è da stamattina alle 8.30 che i miei occhietti stanno fissi su dei pixel luminosi. Farà male? Dai, lascio a voi la parola. So che scriverete domani mattina. Vi leggerò. Vado a godermi le Yavanna e Chiara. E la Bignardi.

A maggior ragione adesso che c'è Ramazzotti. Pausa sigaretta sul balcone.

Scritto da Style24.it Unit

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