Ancora non so se farò parte di X Factor come lo scorso anno (giuro, non è per creare astruse attese, vè!) ma comunque sia il talent show lo seguirò esattamente come ho fatto nel corso della scorsa edizione: i pagelloni non mancheranno. Ho anche una mezza idea di pubblicarli in diretta qui su Tele dico io se il lunedì sera non dovessi essere nello studio Rai di Mecenate. Chi vivrà vedrà, aggiornamenti a breve.
Ma torniamo ad X Factor 3: ieri sera è partito il daytime. Veloce, dinamico, interessante. Questo per quanto riguarda l'aspetto più tecnico. Più aggressivo; questo per quanto riguarda invece l'aspetto editoriale. La partenza di Simona Ventura ha obbligato il talent ad una virata verso la pura qualità; niente più ormoni impazziti ad uso e consumo delle ragazzine ma un pizzico di tecnica e qualità in più.
Morgan è sempre uguale a se stesso, ma addolcito. Almeno a giudicare dal daytime. E' come se la presenza di Claudia Mori lo mettesse in difficoltà; una volta era lui "la qualità" di X Factor, oggi il trono è traballante: c'è un ospite, forse indesiderato, che siede imponente alla sua sinistra. Ne sta risentendo.
La Maionchi è sempre la Maionchi. Ma più stanca. Prevedo un abbandono per il prossimo anno. E che dire di Claudia Mori?
E' troppo presto, i provini non bastano. Il daytime neppure. La vera personalità (reale, ma anche scenica) verrà fuori solo nel corso del serale. Sono assicurate scintille con Morgan, ma per ora ho una strana impressione: è come se la Mori, per prepararsi alla terza edizione, si fosse gettata in una full immersion youtubiana di Simon Cowell.
Dobbiamo aspettarci qualcosa di già visto? Potrebbe essere un atteggiamento pericoloso il suo, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere nel corso della puntata serale. Così facendo si rischia di rendere ancor più ingombrante la figura dei giudici a discapito di quella dei concorrenti.
In questo caso il pubblico di X Factor, sono sicuro, non gradirebbe.
