Chi era William Blake: storia del poeta inglese

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William Blake ha svolto un ruolo fondamentale per la definizione di “immaginazione” nella cultura odierna.

Ha spinto l’uomo a vedere oltre i limiti imposti dai cinque sensi lasciandone una prova scritta con la sua poesia.

Chi era William Blake

William Blake (Londra, 28 novembre 1757 – Londra, 12 agosto 1827) è stato un poeta, incisore e pittore inglese. Cresce in casa formato scolasticamente dalla madre che lo asseconda nella sua passione per le illustrazioni. Decide di dedicarsi allo studio dell’incisione e della pittura che si unirà alla sua ultima passione: la poesia.

Le sue opere presentano infatti un connubio tra le varie forme d’arte menzionate perchè a ogni suo verso si affianca un’illustrazione realizzata da lui. Attraverso questa innovazione artistica ha avuto la possibilità di inserirsi nel mondo elitario degli artisti inglesi.

Si iscrive infatti a soli 21 anni alla Royal Academy scontrandosi però più volte con il presidente per ideologie contrastanti.

Conosce l’amore della sua vita che lo accompagna fino alla fine dei giorni. La giovane è analfabeta ma lui si impegna a spiegarle come leggere e scrivere istruendola anche sull’arte dell’incisione. Il rapporto solido tra i due si rivede anche nell’aiuto fornito da lei nel momento più buio della carriera di Blake.

Le poesie e i temi affrontati

Il suo volume più celebre “The songs of Innocence and of Experience” è diventato un capolavoro che diventa sintesi del percorso artistico di Blake. Si riassume la filosofia del poeta e pittore che esprime il suo pensiero attraverso l’unione di segno e parola. Per lui gli esseri umani vengono al mondo puri, ma con il trascorrere della vita vengono influenzati dalle cose più brutte presenti sulla terra.

Il concetto di fondo è che l’innocenza e l’esperienza sono fortemente legate tra loro.

All’interno del volume le poesie più celebri, “The Lamb” e “The Tyger”, organizzate con una struttura simile, hanno un forte potere evocativo e simbolico.

Con riferimenti biblici e una scelta studiata degli animali, evidenzia come non mai il concetto di purezza sporcata dall’esperienza.

Le illustrazioni della Divina Commedia

Nel 1824 riceve l’incarico di illustrare l’Inferno di Dante con il proposito di ottenere una serie di incisioni. Queste non solo accompagnano il testo ma sembrano rivederlo criticamente portando commentari degli aspetti spirituali e morali.

Sembra inoltre prendere le distanze dalla soddisfazione di Dante nell’assegnare le punizioni all’inferno, concordando però sulla sfiducia verso il materialismo e la natura atta a corrompere il potere.

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