Victoria Yuki: “Piuttosto che lavorare al call center faccio la pornostar”

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Victoria Yuki, ragazza che proviene da Asti, ha vissuto i suoi ultimi due anni in Giappone svolgendo il lavoro di pornostar.

Vediamo assieme i motivi della sua scelta.

Una vocazione particolare

Victoria Yuki è una ragazza di Asti che ora vive a Torino. Rispetto ad altre ragazze, a 13 anni Yuki si era già interessata al cinema hard giapponese, scelta piuttosto insolita a quella tenera età. Sostiene che fin da ragazzina raccoglieva le carte delle attrici hard giapponesi e pezzi di biancheria intima che avevano usato (che riusciva ad acquistare su Internet) quando invece le sue amiche si interessavano a cartoni animati e a figurine da collezionare.

Afferma difatti di essere stata affascinata dalla raffinatezza del loro stile orientale.

Successivamente, al compimento della maggiore età, Yuki aveva già capito quale fosse la sua vocazione: fare la pornostar. Ha deciso così di iscriversi ad un sito ed iniziare a fare delle video chat hard. Non guadagnava moltissimo, ma era decisa a proseguire perché era davvero il lavoro dei suoi sogni.

La reazione della famiglia di Victoria Yuki

La reazione della famiglia ovviamente non era certo positiva, soprattutto quella della madre e del fratello di Victoria.

Difatti lei non aveva mai nascosto la sua professione e la sua famiglia tuttora non riesce ad accettarla: è proprio per questo motivo che lei abita a Torino e non più ad Asti.

Dopo l’esperienza con il sito, si è decisa a passare all’incontro reale con il cliente. Si sentiva anche molto a suo agio, come se fosse un atto naturale e assolutamente non forzato. Ora Yuki guadagna circa dai 300 ai 500 euro per un incontro della durata di un’ora, e invece 150 euro all’ora se si tratta di film come pornostar.

Inoltre, ha vissuto gli ultimi due anni in Giappone dove ha lavorato come pornostar per ottenere esperienza e fare un po’ di carriera. Da quando è tornata in Italia, l’unico membro della famiglia che le fa visita tuttora a Torino è la madre.

Perché questa scelta?

Il mestiere di Victoria è ovviamente fuori dal comune e insolita come scelta, tuttavia lei si sente davvero a suo agio, è molto naturale e non lo considera come un lavoro negativo.

Secondo lei lavorare per un call center per 600 euro al mese è ingiusto, sottolineando il fatto che fare la pornostar è anche un’azione contro una società che finge di essere per bene. Afferma infatti che la pornografia è ben accettata e che ritiene incorretto che i giovani vengano sottopagati per essere sfruttati.

Victoria Yuki è difatti felice della sua carriera. Si sente molto sollevata da quando sua madre ha finalmente accettato il suo lavoro e che la vada a trovare a Torino.

Per ora non ha ancora avuto una relazione se non quella di quando era adolescente e secondo lei non è il momento giusto dato che potrebbe essere un ostacolo alla professione.

E’ ovviamente una notizia alquanto poco ordinaria quella di Victoria Yuki, che potrebbe portare a diverse opinioni. Tuttavia vi sono dei punti sui quali ha ragione come quello economico, dato che ciò che lei è in grado di guadagnare con la pornografia è una cifra assolutamente superiore a ciò che si ottiene lavorando in un call center.