Cos’è l’utero didelfo: cause e diagnosi

L'utero didelfo è un'anomalia congenita e i medici non sono ancora riusciti a individuarne le cause: sintomi e conseguenze.

L’utero didelfo, conosciuto anche come utero doppio, rientra nelle anomalie dei dotti Mülleriani. È una malformazione presente fin dalla nascita e i medici non sono ancora riusciti a individuarne le cause. Quali sono i sintomi? Quali le conseguenze?

Utero didelfo: che cos’è?

L’utero didelfo o utero doppio è una malformazione congenita dell’utero. Così come l’utero bicorne e l’utero setto, è un’anomalia dei dotti Mülleriani e la sua formazione ha cause sconosciute che originano da un errore di sviluppo durante la vita embrionale. Nello specifico, l’utero didelfo è caratterizzato dalla presenza di due distinti corpi dell’utero, due cervici separate e, spesso, anche due vagine. Anche se i corpi uterini sono due, le tube di Falloppio sono sempre una per ogni corpo. Ad oggi, nonostante le tante ricerche da parte di medici e ricercatori, non sono state ancora individuate le cause che portano a questa malformazione. Essendo un problema congenito, i vari studi svolti fino ad ora hanno evidenziato che, per un motivo ancora sconosciuto, il processo evolutivo embrionale a cui vanno incontro i dotti di Müller non va a buon fine. Questo porta a tre effetti: la formazione di due corpi uterini separati o la formazione di due cervici dell’utero distinte o ancora la generazione di due vagine. Quest’ultimo effetto, rispetto ai primi due, non capita sempre.

Sintomi

L’utero didelfo rappresenta circa l’8% delle anomalie dei dotti Mülleriani ed è una condizione abbastanza rara, tanto che secondo alcuni studi statistici colpirebbe una donna ogni 2000-3000 circa. Presente fin dalla nascita, l’utero doppio potrebbe anche non dare alcun problema nell’arco di tutta la vita, tanto che molte delle donne che ne sono portatrici ignorano di esserlo. La maggior parte delle persone affette da utero didelfo si accorgono di questa malformazione soltanto al momento della gravidanza. I problemi maggiori che si riscontrano sono: aborto spontaneo, parto prematuro e cattiva posizione del feto. Secondo alcune statistiche, l’interruzione involontaria di gravidanza interessa circa un terzo delle donne portatrici di utero doppio. Per quanto riguarda il parto pretermine, invece, questo si verifica in più della metà delle gravidanze condotte da donne con utero didelfo. Infine, la cattiva posizione del feto – podalica o trasversale – si manifesta in poco più del 40% delle donne affette da questa specifica malformazione. Tra i sintomi che l’utero doppio può avere ci sono: dismenorrea (grave dolore mestruale) e dispareunia (dolore alla vagina o alla pelvi durante un rapporto sessuale). I medici, inoltre, hanno stabilito che questa anomalia si riscontra maggiormente in donne che hanno alcune patologie ben precise: agenesia renale, setto vaginale trasverso e alcuni difetti scheletrici.

Diagnosi e trattamento

Per individuare la presenza dell’utero didelfo ci sono diversi esami diagnostici: sonoisterografia o isterosonografia, risonanza magnetica nucleare, isterosalpingografia e isterosonosalpingografia. Se la malformazione è asintomatica e non ostacola la possibilità di avere figli, i medici non consigliano nessun trattamento particolare. Se, invece, ci sono problemi specifici si potrebbe ipotizzare anche un intervento chirurgico. L’operazione consiste, in parole povere, nell’unione dei due uteri. La maggior parte di donne con utero didelfo, laddove decidano di avere un figlio, devono sottoporsi ad un parto cesareo.

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Un post condiviso da Dra. Saidy Ballestero (@gyovida) in data: 5 Apr 2017 alle ore 6:58 PDT

Scritto da Fabrizia Volponi

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