Tutti pazzi per amore, la fiction italiana prova a farsi trendy ma la qualità resta un miraggio

Va molto di moda, non solo tra il pubblico ma anche presso certa critica, la serie tv made in Rai trasmessa la domenica sul primo canale: Tutti pazzi per amore 2 (siamo già alla seconda stagione). Si tratta della solita fiction domestica, tipo Un medico in famiglia, ma con una confezione fighetta e trendy che dovrebbe (e purtroppo in parte lo fa) attrarre il pubblico giovane e dei ceti urbani, che su Rai uno bazzicano sempre meno. Quindi ambientazione nelle classi borghesi (ci mancherebbe) tra redattrici di riviste femminili e scrittrici in erba che sembrano le amiche della provincia di quelle di Sex and the city, intermezzi canterini, un angelo (Marcoré) che sorveglia e consiglia da un paradiso kitsch e un esperto, intervistato da una specie di Monica Setta (Signoris), che da un immaginario talk show introduce e analizza tutte le vicende.

Trovate tutte quante scopiazzate dal cinema e da altre produzioni del piccolo schermo, ma questo è il meno. Il fatto è che sotto la confezione frizzante e ruffiana c'è la solita superficialità e banalità della televisione italiana, con i soliti temi, le solite storie, i soliti personaggi stereotipati e i soliti luoghi comuni. E risulta davvero deprimente l'apprezzamento di qualche critico "de sinistra" che applaude perché si parla di famiglia allargata o di omosessualità, come se il punto essenziale non fosse il come se ne parla, perché – se è per quello – i gay ci sono anche nei film dei Vanzina o nelle commedie sexy degli anni 70.

Nell'ultima puntata, tanto per buttarla ancora un po' nel sociale e ricevere l'apprezzamento della critica di cui sopra, ci hanno infilato anche un ragazzo sieropositivo, di cui si innamora la figlia adolescente del protagonista. Commenta Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction: "Il servizio pubblico, lo credo fermamente, ha un compito preciso. Veicolare valori sociali. Tra questi c'è l'integrazione nella vita normale di chi è colpito da una malattia. La sieropositività ha prodotto molti effetti discriminatori e forti difficoltà di inserimento. La grande forza della fiction sta nella capacità di affrontare questioni complesse e delicate con estrema efficacia. Molto più di tanti sermoni". Menomale che a farci i sermoni ci pensa Tutti pazzi per amore, pure con rime baciate e in musica, che vogliamo di più?

(Nella foto i protaginisti della serie: Emilio Solfrizzi e Antonia Liskova).
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Scritto da Style24.it Unit

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