Teatro La Fenice concerto di capodanno Beethoven

Fastoso appuntamento musicale e canoro in quattro date: a Venezia l’anno nuovo si festeggia con classe

Il Gran Teatro La Fenice di Venezia è una delle tante eccellenze nel campo dello spettacolo che vengono invidiata all’Italia, ma allo stesso tempo è uno dei simboli dello stato di abbandono della cultura nel Bel Paese.

Non che ora il teatro sia ridotto allo sfacelo, anzi, ma l’edificio storico inaugurato del 1792 ha dovuto mantenere l’implicita promessa custodita dal nome affibbiatogli, ovvero quella del mitologico che risorge dalle proprie ceneri.  

Non uno, ma ben due incendi hanno devastato uno dei teatri più antichi del mondo, e se quello del 1836 sembra sia stato un incidente, il più recente risalente al 1996 è di sicura origine dolosa: un disonore infamante per una nazione che si vanta della propria sotria teatrale.

È quindi con grande piacere che si annuncia l’annuale concerto di Capodanno, la cui direzione è affidata al venezuelano Diego Matheuz, attuale direttore dello stabile. Un appuntamento che si dispiega in quattro differenti date che propongono il medesimo programma: domenica 29 e lunedì 30 dicembre alle 17, martedì 31 alle 16 e il primo giorno dell’anno prossimo alle 11.15, con diretta su Rai 1 della seconda parte.

Durante la prima delle due metà l’Orchestra eseguirà la settima sinfonia di Ludwig van Beethoven, mentre nella seconda appariranno anche i solisti e gli ospiti Carmen Giannattasio, soprano, e Lawrence Brownlee, tenore americano.

Tutta italiana questa fase che si aprirà con i brani strumentali dell’Allegro vivace del Guglielmo Tell di Rossini e il Valzer brillante di Giuseppe Verdi. Spazio poi alle arie celebri della Casta diva dalla Norma di Vincenzo Bellini e Una furtiva lagrima dall’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Un po’ di esotismo alla rovescia con la Canzone napoletana del russo Nikolaj Rimskij-Korsakov che la compose a partire dalla rielaboazione del classico Funiculì funiculà di Luigi Denza. Ritorno in Italia poi con le arie Vissi d’arte dalla Tosca di Giacomo Puccini e Mattinata di Ruggero Leoncavallo.

Dopo l’Intermezzo sinfonico tratto dalla Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, gran finale con la scena dell’addio della Traviata di Giuseppe Verdi, seguita dal commiato tradizionale della Fenice, ovvero con il coro Va’ pensiero del Nabucco e il brindisi sempre dalla Traviata.  

Foto: Teatro La Fenice

Scritto da Style24.it Unit

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