E così, a breve, le librerie di tutta Italia, ma anche quelle in ògni dòve, come direbbe la stessa Simona Ventura, accoglieranno il bestseller dell'anno, quello che come titolo avrà un nobile urlo che per anni abbiamo sentito durante l'Isola dei Famosi: Crederci sempre, arrendersi mai.
Un titolo che da subito ci introduce nell'atmosfera kantiana da una parte, in quella del superuomo di Nietzsche dall'altra. Un vortice di cultura, una sferzata di filosofia, un'autobiografia da tenere assolutamente in mezzo alla collezione dei Meridiani.
E pensate che Studio Aperto, in un'anticipazione delle sue, ci informa anche di uno dei capitoli più importanti del libro e della vita della Ventura, una notizia che in epoca di Giuliano Ferrara e di 194 fa gola a tutti: quello che riguarda il tragico aborto della Ventura.
Poverina, nel capitolo la povera Ventura farà anche risaltare tutta la fragilità di una donna alle prese con una simile tragedia – non saprei, non l'ho letto – ma santissimi numi, non si può mica usare una simile notizia per pubblicizzare un libro. Il 2+2 così facendo è alla portata.
Apprendo che sul libro compare questa frase: ''La showgirl più famosa e più tosta d'Italia racconta come ha fatto a diventare quello che è, da studentessa di una scuola alberghiera di provincia a regina della tv italiana". Insomma, magari offrirà a tante donne aspiranti showgirl un modello per il successo, potrebbe essere un'autobiografia che assomiglia a quei corsi per manager nei quali ti fanno cadere dai tavoli con gli occhi bendati per imparare ad aver fiducia.
Simona si racconterà senza reticenze e senza falsa umiltà, per trasmettere la sua passione e la sua grinta alle tantissime ragazze che la considerano un modello. Ecco, allora è proprio così. Non è una autobiografia in stile Mike Bongiorno, legittima e interessante in alcune parti, questo sembra uno dei deliri d'onnipotenza dei nostri vip. Di quelli che vogliono elevarsi a modello da seguire senza essersi fatti un esame di coscienza.
