Durante i funerali di Raimondo Vianello, trasmessi in diretta da Canale 5 e poi mandati in onda da tutti i telegiornali con ampi resoconti, il comportamento di Silvio Berlusconi, che per tutto il tempo è stato affianco della vedova Sandra Mondaini, non è sfuggito ai più e come al solito ha generato dibattito. C'è chi ha apprezzato la partecipazione emotiva del premier, che non ha mai lasciato sola la Mondaini prodigandosi in carezze e attenzioni, e chi ha scorto in quell'atteggiamento la solita volontà di fare bella figura di fronte al pubblico televisivo.
Non voglio esprimermi sulla questione, non avendo il potere di entrare nella testa del Cavaliere, ma mi permetto di notare che, anche se fosse vera la più benevola delle ipotesi, il comportamento del presidente del Consiglio potrebbe comunque destare qualche perplessità. Perché quella vicinanza così ostentata, quell'arrogarsi il ruolo esclusivo di consolatore della povera vedova che giocoforza ha monopolizzato l'attenzione del pubblico, stonava un po', soprattutto se si considera che difficilmente negli ultimi anni il premier può essere stato molto vicino ai coniugi Vianello. Insomma, forse a sostenere e carezzare Sandra poteva esserci qualcun altro.
Oggi comunque l'episodio che più fa discutere del giorno dei funerali è l'immagine, anch'essa riproposta dalla televisione più volte, della comunione del divorziato Silvio Berlusconi. Molti cattolici e alcuni prelati hanno manifestato il loro dissenso, ricordando che l'ostia consacrata è preclusa a chi ha scelto di sciogliere il proprio vincolo matrimoniale. Ma le gerarchie vaticane sono prontamente intervenute a spiegare e giustificare con i soliti sofismi dottrinali. Monsignor Girotti, reggente della Penitenzieria Vaticana, puntualizza: "L'importante è non essere risposati, non convivere e aver fatto penitenza. Mi auguro che il premier ne abbia tenuto conto". Ne avrà tenuto conto? Che le feste a Palazzo Grazioli siano ritiri spirituali di penitenza, digiuno e astinenza sessuale?
