La performance di Sergio Sylvestre alla finale della Coppa Italia continua a far discutere. L’ex talento di Amici di Maria De Filippi è stato scelto per cantare l’Inno d’Italia, ma nel bel mezzo dell’esibizione si è emozionato. In molti hanno pensato che il cantante avesse dimenticato le parole, ma il video delle prove ci dimostra che non è così.
Sergio Sylvestre: l’Inno d’Italia
Sergio Sylvestre è uno degli artisti più bravi usciti da Amici di Maria De Filippi. Questo, però, non significa essere un supereroe. Scelto per cantare l’Inno d’Italia, nel corso della finale di Coppa Italia, si è emozionato e ha avuto un attimo di esitazione. In molti hanno pensato che Sergio avesse dimenticato le parole e sui social è scoppiata una vera e propria bufera. Qualcuno lo ha accusato di non essere italiano, quindi non degno di cantare il nostro inno, altri di non aver studiato abbastanza il testo e altri ancora si sono ‘aggrappati’ al suo aspetto fisico. Insomma, in queste ore abbiamo avuto la dimostrazione che all’ignoranza non c’è rimedio. Perfino Matteo Salvini, che in questo momento storico dovrebbe occuparsi di altro, si è scomodato e ha cinguettato un contenuto davvero inutile.
Sylvestre non ha dimenticato le parole dell’Inno d’Italia, ma si è semplicemente emozionato. Non a caso, attraverso il suo profilo Instagram, ha provato a spiegare ciò che ha provato in quel momento.
“È stata una serata molto emozionante. Non ero così emozionato neanche quando sono stato ad Amici o Sanremo. È stata un’emozione incredibile vedere uno stadio così vuoto e sentire questo eco fortissimo. È stato incredibile. Mi sono bloccato perché sono una persona sensibile e quando succedono queste cose sul palco sono tanto coinvolto. In quegli attimi non ho dimenticato le parole, mi sono fermato perché ero emozionato nel vedere un palco così vuoto”.
Nelle ultime ore, è stato diffuso il video delle prove che Sergio ha fatto allo stadio prima dell’esibizione ufficiale. Il filmato dimostra che Sergio conosce il testo dell’Inno d’Italia e non ha dimenticato le parole, ma si è solo emozionato. Questo non significa non essere professionali, ignoranti o inappropriati, ma essere umani. Il “gigante buono“, il simpatico Sergione lo è e ne deve andare fiero.
