Serena Grandi, il flirt con Pino Daniele: lui le dedicò una canzone

Serena Grandi racconta il flirt con Pino Daniele: lui le dedicò una canzone.

Anni e anni fa, Serena Grandi ha avuto un flirt segreto con Pino Daniele. L’attrice ha deciso di raccontare la love story nella sua autobiografia, svelando anche il titolo della canzone che l’artista napoletano le ha dedicato. 

Serena Grandi: il flirt con Pino Daniele

Serena a tutti i costi. Lettere di una vita mai inviate è il titolo che Serena Grandi ha dato alla sua autobiografia. Uscito lo scorso mese di novembre, il libro propone una serie di missive che l’attrice avrebbe voluto inviare, ma che sono rimaste chiuse in un cassetto. E’ attraverso queste lettere che Serena racconta la sua vita, dall’infanzia al successo, passando per gli amori segreti. Tra questi ultimi ce n’è stato uno con l’idimenticabile Pino Daniele. Lui le ha addiritutta dedicato una canzone. 

Serena Grandi, flirt con Pino Daniele: le parole

La Grandi avrebbe voluto scrivere una lettera a Pino Daniele, ma non ha mai avuto il coraggio di inviarla. Il loro flirt è rimasto segreto per tantissimi anni e, ad oggi, solo una canzone testimonia la passione. Si intitola Mal di Te e l’indimenticabile cantautore napoletano l’ha dedicata proprio a lei. Nel libro Serena parla anche di alcuni amici, come Mara Venier, Raffaella Carrà e Lele Mora, con sui l’attrice faceva “Il gioco della torre”. Mentre i personaggi citati erano in bilico sulla torre, altri come Vittorio Sgarbi e Serena Autieri, sono precipitati nel vuoto. 

Serena Grandi: da Pino Daniele all’adolescenza

Serena ha dedicato diverse pagine dell’autobiografia all’infanzia e all’adolescenza. La prima missiva, non a caso, la scrive proprio a se stessa adolescente. “Ero ingenua a 12 anni, già così formosa – un seno immenso e non si trovavano reggiseni adatti a me – già una donna“, ha ammesso l’attrice. Il primo bacio è arrivato a 12 anni, all’interno di una chiesa, mentre a 14 ha perso la verginità con un uomo di 30 anni. A scuola era “una frana” e i compagni, per via della sua ingenuità, la chiamavano “svampitella“. 

Scritto da Fabrizia Volponi

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