Se tv e giornali sono incapaci di raccontare il No B. Day

Bella manifestazione quella andata in scena sulle strade di Roma sabato scorso per chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi. Tanta, tantissima gente (gli organizzatori dichiarano un milione di partecipanti e probabilmente la cifra non è così esagerata), giovani e meno giovani per un'iniziativa politica davvero partita dal basso, senza leader, senza personalismi, senza partiti, senza steccati ideologici, senza vecchia politica e vecchie logiche. In un certo senso la novità della mobilitazione viene messe ancora più in luce dal controcanto organizzato dall'altra parte con il "Sì B day", patetica risposta ideata e voluta dai vertici del Pdl che è già destinata ad apparire come una pallida e posticcia copia dell'originale.

Bene, come hanno raccontato tv e giornali l'evento di sabato? Sono riusciti a cogliere minimamente la novità e l'eccezionalità del movimento nato dalle libere adesioni in Rete e concretizzatosi poi nelle strade e nelle piazze reali? La risposta è no, assolutamente no, come in fondo era facilissimo pronosticare.

Lasciando da parte la scarsa attenzione concessa, su cui pure ci sarebbe da discutere, i telegiornali (e buona parte dei quotidiani) si sono ben guardati dal dare spazio e voce ai promotori e ai protagonisti dell'iniziativa, cioè la gente che dal virtuale, in un certo senso dal nulla, ha messo in piedi una grande mobilitazione di centinaia di migliaia di persone accorse da tutta Italia. No, i media si sono contraddistinti per il solito abnorme spazio concesso al classico teatrino della politica dove ancora una volta tutto il dibattito pubblico è stato assorbito dai partiti, dalle dichiarazioni dei leader, dalla conta di chi c'era e chi non c'era tra gli esponenti dell'opposizione.

Del resto, da un ceto giornalistico giurassico, pavido e clientelare almeno quanto quello politico, e che anzi vive in simbiosi con quest'ultimo, c'era forse da aspettarsi qualcosa di diverso?

Scritto da Style24.it Unit

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