Sara Tommasi film: la corsa al download e la crudeltà della società

Esce il film hard di Sara Tommasi e sul web scatta la corsa al download e, allo stesso tempo, la gara a chi insulta di più la protagonista. Con misoginia stomachevole e senza pietà

Leggevo l’articolo dell’amica Valeria Sirabella su Sara Tommasi e il suo strombazzatissimo film porno – girato sotto l’effetto di droghe, tramite ipnosi aliena o non si sa che altro – e storcevo un po’ il naso. Perché Valeria presenta l’ex valletta come una vittima, protagonista di un percorso di autodistruzione e di una discesa agli inferi che nessuno sembra impedire. E io ho un po’ di difficoltà a figurarmi le tipe come la Tommasi – lo stesso discorso l’abbiamo fatto per le olgettine del bunga bunga – come delle vittime: certo, ne vedo tutta la debolezza e la vulnerabilità, però quando si scelgono le scorciatoie, quando si decide di vendersi pur di avere i soldi facili, il minimo che ti tocca è di subire le conseguenze in termini di critica e ostracismo sociale.

Dopo però sono andato a leggermi i commenti che tanti lettori, con nome e cognome, hanno lasciato al post, e deve dire che il cinismo e la crudeltà della gente mi ha raggelato e disgustato. Non so, il tenore degli interventi è di questo genere: Ma quale vittima?? Quante cazzate in un articolo solo!! Se una nasce troia muore troia, punto! Se a sara tommasi piace fare la troia e prendere tanti ***** vuol dire che è così! Vittima del ca**o… appunto!

Ovviamente gli asterischi sono miei. Sono andato a vedere il profilo Facebook del gentiluomo che ha firmato il commento, e appare tutto sorridente abbracciato a una donna – par di capire la moglie. Mi vien da domandarmi come facciano le donne a stare con dei tipi del genere, ma a parte questo – commenti non troppo dissimili ce ne sono anche a firma di signore – ciò che più colpisce in questi interventi è l’assenza totale di pietà, l’incapacità più completa di mettersi nei panni degli altri e di provare un minimo di empatia e di solidarietà. Che sono gli elementi minimi che consentono a una società di reggersi in piedi, quindi – ad occhio – siamo messi davvero molto male. Perché si può criticare, ovviamente, ma sempre mantenendo un barlume di umanità.

(In alto, un’immagine del film – fonte Reality e Show).

Scritto da Style24.it Unit

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