Gli hair look più iconici della storia del Festival di Sanremo

Anche i capelli possono raccontare tantissimo della storia di un'epoca, lo dimostra ormai da più di 70 anni il Festival di Sanremo.

Il Festival di Sanremo, si sa, non è solo una vetrina per i cantanti ma è un’occasione molto succosa anche per tutti i professionisti che girano loro intorno. Maison di moda famosissime o meno famose, stylist, make up artist e hairstylist danno il loro meglio per l’artista che porterà i loro lavori sul palco dell’Ariston.

Abbiamo quindi pensato di raccontarvi alcune delle acconciature, tra le più iconiche, sfoggiate dai cantanti nella storia della kermesse musicale.

Gli hair look più iconici della storia del Festival di Sanremo

Le mode che passano, i tempi che cambiano, tutto ciò è ben visibile sui vestiti e anche sulle teste di ognuno di noi: ci sono infatti alcune acconciature che sembrano raccontare letteralmente un’epoca. Basti per esempio pensare alle acconciature cotonate tipiche degli anni ’60 o alle coroncine di treccine degli anni ’70.

Look che, con tutte le loro evoluzioni, sono stati sfoggiati ovviamente anche sul palco di Sanremo che come spesso si vuole sottolineare funge un po’ da specchio della società che cambia.

I look più iconici del passato

Partiamo ovviamente dal decennio in cui tutto ha avuto inizio: gli anni Cinquanta. Allora, per quanto riguarda i look delle donne, andavano di moda capelli ben ordinati, portati corti fino alla base del collo e spesso acconciati in ordinate onde. Per quanto riguarda gli uomini, anche in questo caso vigeva la regola dell’ordine e le capigliature venivano fermate con la brillantina. Negli anni Sessanta invece inizia ad esserci un po’ più di varietà: ci sono infatti le famose “cofane” di diverse dimensioni, ovvero capelli raccolti e gonfiati sulla parte alta della testa, spesso impreziosite da orecchini vistosi. Le cofane potevano accompagnare un raccolto o un mezzo raccolto con capelli lunghi, super lisci o appena ondulati. Inizia anche a diffondersi il caschetto liscio che accentuava gli zigomi delle donne. L’uomo inizia invece a portare un taglio più corto e meno disciplinato.

Gli anni Settanta invece sono ricordati come gli anni del “cambio della guardia”, della nuova generazione che si sostituisce a quella precedente. Sono gli anni della frangia cortissima e del taglio mullet (ritornato recentemente di moda) portato sia dagli uomini sia dalle donne, ma sono anche gli anni della moda hippie, caratterizzata da capelli lunghissimi decorati con piccole coroncine fatte intrecciando la propria chioma.

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Dagli anni Ottanta a oggi

Arriviamo agli anni Ottanta, quelli del punk che si esprime anche attraverso il look e al capello portato selvaggio, indisciplinato, spettinato e per chi non li ha ricci naturali, anche con la permanente. Gli anni Novanta invece sono quelli delle contrapposizioni: c’è il pixie cut, ma ci sono anche lunghi capelli decorati con treccine o carrè raccolti in codini coloratissimi.

Gli anni Duemila per quanto riguarda la moda si possono dividere esattamente a metà. Se nel primi anni andavano di moda acconciature super colorate e sbarazzine, la seconda metà invece è caratterizzata da capelli dal taglio scalato più sobrio o in alcuni casi dalle tinte color pastello, ma comunque, uomini e donne hanno più scelta e soprattutto hanno più libertà nell’esprimere la propria personalità grazie anche la cultura genderless, che non classifica moda, make up e anche acconciature in base al binomio uomo-donna.

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Scritto da Arianna Giago

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