Sanremo 2010, cronaca semiseria della prima serata

Mentre sono qui a fumarmi una sigaretta del tutto legale – a differenza di qualcuno -penso alla puntata di Sanremo di stasera e già mi pongo delle domande. Sono le 20.35, a breve inizierà la partita di Champions. E adesso che faccio? No perchè mi sono appena preso Sky HD, dovrò pur testare le strabilianti potenzialità di cotanto abbonamento mensile. Prima il mio Sky era normale, ora è dopato, fatemi capire almeno se ho fatto un'enorme cazzata. Ecco, appunto, allora facciamo che mi dedico allo zapping, tanto voi siete così attenti che domani mattina di racconterete tutto ciò che mi sono perso.

Sappiamo che la Clerici ha promesso di condurre Sanremo come fosse la Prova del Cuoco. Questo spaventa, lo so. Sappiamo che Morgan ci sarà, ma in realtà non ci sarà. Parole della Clerici in conferenza stampa. Parole che spaventano, lo so. Sappiamo che in gara ci sono Pupo e Filiberto. Nomi che spaventano, lo so. Ma tant'è. Sappiamo che Bertolaso non ha intenzione di dimettersi, ma qui a spaventare sono molte cose. E vabbè, pensiamo alla gioia sanremese.

Io la mia previsione sul vincitore l'ho già fatta, ho puntato 1 euro e 32 centesimi su Mengoni. Mi dedico alla partita almeno fino al fischio d'inizio di Sanremo. Minchia: si vede bene in HD, almeno non ho buttato via i soldi. A fra poco. 

Già il primo rimpianto. Ad averne di edizioni come la scorsa. Quello sì che è stato un show degno di questo nome. Povero Paolo, lasciare in mano i suoi numeri stratosferici alla Clerici… Diciamo che comunque i due in quanto a scenette vanno sul sicuro, cose viste e riviste: un senso della vita alle mimose.

Mai nella storia di Sanremo – e io li ho visti tutti e 60 – si era mai visto un inizio così moscio. Dall'inizio già si capisce l'andazzo. Siamo in cattive mani. E i preconcetti sono il sale della vita. Dai, lascio un dubbio: spero sia l'emozione dell'Ariston, altrimenti non ci siamo.

Irene Grandi. Lo so che le canzoni andrebbero riascoltate più volte e bla…bla…bal… in realtà questa è Irene Grandi che canta Irene Grandi, cosa dovrei aspettare? Per ora il momento più alto è la pubblicità della Wind.

Valerio Scanu. Cedo la parola alla Celentano, poi guardiamo le carte. Pubblicità. Pubblicità. Un pezzo di Amici anche a Sanremo, non potevamo desiderare altro. La sciarpa che ha al collo è più bella della canzone. Rende l'idea?

Uno sguardo sulla giuria: fa capire com'è messa l'Italia. La Clerici tenta di imitare il Bonolis dello scorso anno, quello che interagiva con la giuria. Con evidenti differenze.

Toto Cutugno. L'uomo che scrive una canzone all'anno – quella per Sanremo – ci riprova ancora. Stonando. Per fortuna a breve tornerà a sonnecchiare fino a nuovo Festival. 

QUALCUNO AIUTI LA CLERICI, non è sopportabile una conduzione come questa. L'occhio fisso lassù, sul gobbo elettronico. E una cantilena terribile. Inizio imbarazzante. 

Arisa. Ritentiamo anche quest'anno con l'orecchiabile pezzo tutto rosa. 

Certo che la suspance per un ospite come Cassano la dice lunga. Pura filosofia. Io mi sto vergognando, siamo in Eurovisione, non è che questa scenetta rimane nei nostri confini. Puro imbarazzo.

Nino D'Angelo. Battutona della Clerici sulla Nazionale. Io la canzone napoletana, pace all'anima di Napoli, non la sopporto. Non è musica popolare, è roba popolana. Sarà che non mi appartiene come cultura, ma direi lo stesso di una canzone in dialetto lombardo. Vado a vedere un attimo la partita. Ma poi, detto tra noi: c'è bisogno di leggere il testo della propria canzone sul gobbo? 

Devo scrivere qualcosa di buono adesso, datemi l'occasione per farlo, vi prego.

Marco Mengoni. Rimangono i miei pronostici di qualche giorno fa. La canzone non è qualcosa di devastante, ma al momento è il pezzo migliore. Migliore? Vabbè, passabile. Anzi, è il primo pezzo 'moderno', questo vuol dire avere appeal sul pubblico televotante. 

E così la favola di Susan Boyle è arrivata fin da noi. Diciamo che da favola si è trasformata in incubo. Ma soprattutto: vogliamo ricordare il terribile tentativo di replicare l'esperimento – con tanto di lacrime – nell'unica puntata di Italia's got talent? Una scena pietosa. Per la cronaca: mai intervista post esibizione fu più banale. 

Ragazzi, spiace dirlo ma questo Festival è inguardabile. Sto cedendo, ne parliamo domani va che è meglio, inutile spendere tempo.

Simone Cristicchi. Dai, lui lo commento in diretta. Il pezzo non è in stile sanremese, ovvio, ma Simone è l'unico ad avere almeno un testo da presentare.

Niente, la Clerici non riesce ad ingranare, il pubblico non la segue nemmeno. Almeno l'abc dello spettacolo. Niente, nemmeno quello.

Malika Ayane. Secondo voci di amici che hanno ascoltato i pezzi è tra le favorite. Sentiamo. Confermo: orecchiabile, radiofonica. Poco conta il fatto che non mi piaccia il genere, se la giocherà comunque. L'unico problema potrebbe essere quel suo timbro alla 'o si ama o si odia'. 

Vabbè adesso me ne vado veramente però. Si riprende domani qui sotto. Nei commenti.

Filiberto, Pupo e Canonici. Non scusate, ultimissimi. Ascoltate il testo, vi prego,lasciate stare la musica. Mai sentito niente di più banale. Sono tristi, tristissimi. Un trio ridicolo con una canzone da far vergognare. Roba da espatriare.

Tu non potevi tornare, pur senza aver fatto niente. Con Pupo che fissa Filiberto con sguardo innamorato. Con questa immagine decreto la morte del Festival. Addio. Vado a sentire quale cazzate si spareranno su Morgan. A domani. 

No, no, giuro. Adesso vado. Altro momento imbarazzante questo sui 'versetti satanici' di Morgan. Stavolta è vero. Ci vediamo nei commenti qui sotto. 

Scritto da Style24.it Unit

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