E così siamo arrivati alla finale. L'incubo è finito, da domani sono libero. Si può dire tutto ciò che si vuole sulla bruttissima canzone di Giò Di Tonno e Lola Ponce, ma non si può certo dire che non fosse adatta a Sanremo. Chi altro avrebbe dovuto vincere se non loro due? I piccioncini sembravano far parte della coreografia del Festival: erano due assi che mancavano al palco.
Poveretti, non voglio infierire perchè sono andati a Sanremo a fare il loro lavoro e lo hanno svolto in maniera egregia, dando al Festival ciò che il Festival voleva: una lagna da incoronare.
Quante parole si potrebbero dire, allora, su Anna Tatangelo? Una gnocca di alto livello, dalla bella voce, che dichiara l'amore per un tale Gigi di Napoli. In eurovisione. O signùr. Ma chi è questo Gigi? Manco fossi il magnate della musica partenopea. Bah, non diciamo nulla e lasciamo che lei e il suo amico gay possano godersi il secondo posto.
Fabrizio Moro? Eh. Bene. Bravo. Il suo compitino sanremese l'ha fatto. Gazzè non era male. Grignani era innocuo. I Finley non hanno azzeccato una nota che fosse una. Cutugno era incommentabile, anni di silenzio e poi partorisce una simile ciofeca. Meneguzzi è l'idolo degli incompresi che si dichiarano incompresi, Cammariere fa roba d'autore riadattata al Festival.
Non so se per voi c'è veramente un vincitore per questo Sanremo. Forse, analizzando la manifestazione nel suo complesso, c'è da salvare Piero Chiambretti: mattatore dall'ironia incomprensibile per il pubblico di Raiuno. C'è da salvare la tenacia di Baudo, che pur in crisi ha voluto mantenere una linea artistica ben precisa. Coraggioso, almeno questo glielo devo.
C'è da salvare un Dopo Festival fantastico, una perla che fa ben sperare in un futuro programma affidato agli Elii. Non temete – anzi, abbiatene paura -, il Festival non farà nessuna pausa, leggeremo di tutto in questi giorni ma sicuramente la macchina sanremese non rimarrà ai box il prossimo anno.
E noi ci ritroveremo qui, più vecchi e ancora più acidi, a sproloquiare su Giovani e Big in vacanza a Sanremo. Yuhu. Arrivederci San.
