Rosemary: proprietà, benefici e usi del fiore californiano

Rosemary è considerato un "rianimatore naturale": quali sono le proprietà e i benefici?

La floriterapia è un tipo di terapia olistica e biologica che si avvale di una serie di rimedi naturali preparati a partire dai fiori silvestri. Tra questi c’è anche Rosemary, il fiore californiano simbolo della ricerca della solarità. Quali sono le proprietà e i benefici?

Rosemary: proprietà e benefici

Rosemary, il cui nome botanico è Rosmarinus officinalis, era per la cultura egizia il simbolo di immortalità. Considerato come un “rianimatore naturale“, il fiore californiano viene utilizzato dalla floriterapia per infondere energia, benessere e vitalità. Si tratta di un arbusto molto ramificato dal fusto legnoso, con foglie sottili e lunghe dal colore verde luminoso nella parte superiore e bianche sotto. Sono queste che emanano un intenso profumo aromatico.

Questo fiore californiano è indicato per coloro che sono poco carnali e passionali, che si sentono deboli fisicamente e con scarsa energia, dall’incarnato pallido, con gli arti freddi e la pressione tendenzialmente bassa. In altre parole, Rosemary va a ‘riattivare’ e fortificare tutte quelle parti del corpo che sembrano non avere più linfa vitale.

Utilizzando il fiore californiano, si ritroverà la giusta energia fisica per affrontare le giornate e la voglia di fare e pensare a lungo termine. Inoltre, si riacquisterà colorito sul volto e ci si sentirà a proprio agio con il corpo.

Un benessere, quindi, non solo fisico ma anche mentale. Può essere assunto sia dai vegetariani che dai vegani ed essendo un rimedio floreale non ha controindicazioni. Ovviamente, non si devono mai superare le dosi consigliate. Il dosaggio è di qualche goccia (generalmente si consigliano 4 gocce) da assumere direttamente in bocca tre o quattro volte al giorno. Il periodo di assunzione varia da qualche giorno a uno o due mesi.

Scritto da Fabrizia Volponi

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