Robbie Williams: “Soffro di agorafobia”

Robbie Williams ha dovuto ricominciare da zero: come una sindrome psicologica stava per rovinargli la carriera (e la vita).

Robbie Williams, istrionico intrattenitore, personalità assolutamente sopra le righe e artista di enorme successo è rimasto chiuso in casa per tre anni. Lo ha rivelato in una lunga intervista concessa a The Sun. Dal racconto emerge un artista che ha dovuto lottare a lungo con i propri limiti prima di tornare a dominare i palchi e a conquistare le folle.

Robbie Williams: “Ho imparato tutto di nuovo”

Il periodo tra il 2006 e il 2009 è stato probabilmente tra i più duri della vita di Robbie Williams. Tra il 2005 e il 2006, infatti, il cantante aveva toccato vette inimmaginabili di successo, arrivando a conquistare obiettivi e riconoscimenti che non avrebbe mai sognato di raggiungere.

Il successo fu talmente travolgente da provocargli uno stress insopportabile. All’improvviso Robbie Williams cominciò a non essere più in grado di eseguire le sue performance davanti al pubblico sempre numerosissimo che affollava stadi e palazzetti in occasioni delle sue esibizioni. Nel 2006 la situazione degenerò al punto che Robbie Williams non riusciva più a lasciare il divano di casa.

Questo stato di cose durò fino al 2009, anno in cui i Take That si riunirono e coinvolsero Robbie in un progetto di enorme successo che portò il gruppo a girare gli stadi di mezzo mondo e ad aggiungere date su date per soddisfare re richieste del pubblico.

Ho dovuto imparare di nuovo a intrattenere il pubblico. Non è stato un processo facile, è stato come avere un incidente con l’auto e poi imparare a camminare di nuovo.

Cos’è l’agorafobia?

L’agorafobia è, alla lettera, la paura degli spazi aperti. Si tratta di una parola greca composta da due diversi termini: “agorà” significa “piazza” mentre “fobìa” significa “paura”.

Alla paura degli spazi aperti si associa però la paura della folla, che nei grandi spazi pubblici tipicamente si raduna. Questo implica che le persone agorafobiche sono terrorizzate da quello che potrebbe accadere in una situazione di caos in cui la folla perda il controllo. Tipicamente, le persone che soffrono di agorafobia evitano accuratamente di mettersi in situazioni in cui sono costrette a stare a contatto con un gran numero di persone e, quando obbligate, tendono a interrompere l’esperienza il più velocemente possibile per rifugiarsi in un luogo che ritengono familiare e sicuro come, appunto, le quattro mura di casa.

“Indossavo il kaftano e mangiavo patatine”

Nel periodo del suo “isolamento”, Robbie Williams si è lasciato crescere la barba, indossava solo ampie casacche di cashmere e mangiava patatine. Il suo corpo rifiutava di eseguire qualsiasi altra attività e il cantante si trovò costretto a rifiutare un ingaggio da 15 milioni di sterline quando gli proposero di diventare il nuovo direttore artistico di American Idol.

Dopo quell’enorme rinuncia Robbie capì che era arrivato il momento di risolvere la situazione. A dargli la spinta finale, una vera e propria “illuminazione” arrivò una canzone dei The Killers intitolata Human On The Radio.

Robbie trovò una coppia di versi particolarmente significativa, in grado di rappresentare perfettamente la sua condizione.

E a volte divento nervoso
Quando vedo una porta aperta.


Scritto da Olga Luce

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