Reflect: il nuovo corto Disney che parla di corpi e accettazione

Il nuovo corto di Disney racconta la dismorfia corporea: Bianca è una ballerina oversize che arriverà a realizzare il suo sogno più grande senza paura

Disney continua a puntare sul tema dell’inclusività e decide di lanciare un nuovo cortometraggio su Disney+ intitolato Reflect, dove la conformità fisica non è più limite ma diventa accettazione.

Reflect racconta il tema della dismorfia corporea e parla di danza: la protagonista? Una ballerina oversize.

Reflect: il nuovo corto Disney che abbatte gli stereotipi

Bianca insegue il suo sogno più grande: diventare una ballerina di danza classica. Bianca, però, è una ballerina oversize, quindi stando ai rigorosi canoni estetici che sia la società, sia la scuola di danza sempre impongono, avrebbe qualche chilo di troppo per potere effettivamente ballare come tutte le altre sue coetanee.

Il sogno di Bianca, quindi, sembrerebbe svanire nel nulla proprio a causa della sua conformità fisica, ma la protagonista del nuovo corto Disney non si lascerà inghiottire dai pregiudizi e dalle regole legate al fisico, ma cercherà in tutti i modi di trasmettere un importante messaggio di accettazione a chiunque, in primis a se stessa.

Il vero problema di Bianca, però, non è il fatto di essere una ragazza oversize; il vero problema di Bianca è la dismorfia corporea, un disturbo che va ad ampliare ulteriormente la visione dei propri difetti estetici, tanto da farli diventare una vera e propria ossessione.

Il corto, diretto da Hillary Bradfield, vuole lanciare un messaggio molto importante: ogni corpo è diverso e ogni corpo è giusto. Accettare il proprio corpo è un passaggio molto complesso e più si cresce, più si interiorizzano aspettative “tossiche” su di esso; complice di questa sensazione è la continua diffusione di immagini social perfette (ma quasi sempre ritoccate), gli stereotipi che continuano a vivere nella società, le pressioni psicologiche e il continuo senso del confronto con le altre persone.

Il fatto che Disney si sia impegnato nel realizzare un contenuto così potente è prova di una forte volontà di includere e di non escludere nessuno; è bene che pensieri come questo vengano recepiti anche dai più piccoli e dalle più piccole e perché non farlo con un short film divertente?

Bianca è una ragazzina che vuole realizzare il sogno di una vita, ma Bianca soffre molto il suo aspetto fisico, tanto da farla sentire continuamente sbagliata e in difetto rispetto alle altre bambine.

Reflect come riflesso allo specchio della propria immagine, ma reflect anche come riflessione mentale e psicologica su come i nostri occhi percepiscono la nostra immagine. Una sola parola, una doppia accezione: il nostro riflesso ci deve fare riflettere, e non per forza in senso distruttivo.

Bianca sconfiggerà lo specchio e le sue insicurezze: per quanto il percorso di accettazione possa essere complicato e possa non bastare una vita per realizzarlo, il senso di libertà che si prova nell’esaudire un sogno vale più del mondo intero.

Disney, l’inclusività e la condivisione

Non è la prima volta che Disney affronta temi legati al concetto di inclusività: vi ricordate Red, il film in cui un’eroina si trasforma in un panda rosso in base al proprio stato d’animo altalenante e che, per la prima volta, racconta anche il tema (ancora spesso tabù) delle mestruazioni? Per non parlare del nuovo live action de La Sirenetta, che ancora prima della sua uscita ha già fatto discutere tra commenti negativi e commenti ultra positivi.

Ora è il turno di Reflect, e Disney, ancora una volta, dimostra una totale empatia, una profonda sensibilità, e il desiderio di non fare sentire le persone nè diverse, nè da sole.

Scritto da Marta Mancosu

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