Raoul Bova divorzio Rocio Munoz Morales convivenza a Roma

“Ora, voglio che tu torni a casa, a raccogliere una per una tutte le piume volate via col vento”. “Beh”, rispose la donna, “non è possibile, non so dove siano finite, il vento le ha portate chissà dove”. “E questo è il pettegolezzo”

Dal 1811 la parola gossip, sinonimo dell’italiano pettegolezzo, inizia ad assumere i significati di parlare ozioso, diceria insignificante o senza fondamento soprattutto a proposito di persone o di fatti concernenti la comunità.

Parlare ozioso che, a ben vedere, si confà a chi ha molto tempo e poche preoccupazioni, evidentemente, dunque, non agli uomini della nostra epoca.

Nell’affanno delle preoccupazioni sarebbe più utile parlare di “notizie” di cronaca rosa che anche solo per un attimo distolgono la mente di chi le legge dai propri pensieri, attivando attraverso la lettura l’immedesimazione o il distacco dal protagonista del fatto narrato.

Detto ciò mi accingo a parlare di una delle notizie rosa trattata da più voci in modo talmente insignificante da risultare gossip e per di più becero.

E’ venuta a Roma a riprenderlo” – fa sapere Novella 2000 a proposito dell’arrivo di a Rocio Munoz Morales nella Capitale, a qualche settimana di distanza dalle foto che immortalavano Raoul Bova nei pressi della casa della ex moglie Chiara Giordano e dei figli.

Vi sembra una “notizia”? A me no. Semplicemente la compagna dell’attore Italiano che a Roma ha una famiglia, ha raggiunto il fidanzato e pare ne abbia conosciuto i genitori. Allo stesso modo Raoul Bova, fotografato sotto casa della ex moglie con pasticcini in mano, non tentava di riconquistare la Giordano, ma presumibilmente passava del tempo con i figli.

Su Bova negli ultimi tempi se ne sono dette un po’troppe e non a proposito delle scarse doti attoriali, critica che è giusto poter fare, ma sulla vita privata che nel cerchio include figli e moglie.

Per darvi il senso, dal film Il dubbio di John Patrick Shanley:

“Il pettegolezzo è peccato?”, chiese al vecchio prete. “Era la mano di Dio onnipotente che puntava il dito contro di me? Le devo chiedere l’assoluzione padre? Mi dica, ho commesso peccato?”. “Si”, le rispose Padre O’Rourke, “si, donna ignorante e male allevata, hai detto falsità sul conto di un tuo simile, hai messo a repentaglio la sua reputazione, dal profondo del cuore te ne dovresti vergognare”. Allora, la donna disse di essere pentita, e chiese il perdono. “Non avere fretta”, disse O’Rourke, “va a casa tua prima, prendi un bel cuscino e portalo su tetto, squarcialo bene con un coltello, e poi ritorna da me”. Così la donna andò a casa, prese un cuscino dal letto, un coltello in cucina, salì sul tetto dalla scala antincendio, e squarciò il guanciale. Tornò poi dal vecchio prete come lui le aveva detto. “Hai squarciato il cuscino con il coltello?” Chiese lui. “Si padre”. “E il risultato qual è stato?” “Piume”, disse lei. “Piume”, fece eco il prete. “Piume dappertutto, padre”. “Ora, voglio che tu torni a casa, a raccogliere una per una tutte le piume volate via col vento”. “Beh”, rispose la donna, “non è possibile, non so dove siano finite, il vento le ha portate chissà dove”. “E questo è”, disse Padre O’Rourke, “IL PETTEGOLEZZO!”

Scritto da Style24.it Unit

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