Rachel Williams: chi è l’ex amica della finta ereditiera Anna Sorokin

Rachel Williams, scrittrice e fotografa, ha lavorato fino al 2019 per Vanity Fair ed è stata al centro dello scandalo della finta ereditiera Anna Sorokin

La scrittrice, editrice e fotografa Rachel DeLoache Williams ha lavorato fino al 2019 come editor e come produttrice per Vanity Fair. Molte persone la conoscono anche per essere stata l’amica di Anna Sorokin, la donna che fingeva di essere un’ereditiera tedesca e che ha truffato la stessa Williams per ben 62.000 dollari.

Andiamo a scoprire più nel dettaglio la figura di Rachel Williams, tra vita, carriera e non poche polemiche.

La vita di Rachel Williams: tra biografia e carriera

Rachel Williams è nata il 29 gennaio 1988 a Knoxville, nel Tennessee e oggi ha 34 anni. Entrambi i genitori sono due psicologi clinici, ma Williams ha deciso di non seguire le orme della psicologia: si laurea in inglese e in studio art nel 2010 presso il Kenyon College.

Dopo avere eseguito diversi stage in diverse realtà, Rachel Williams ha cominciato a lavorare come editor fotografico e produttrice presso Vanity Fair, il noto magazine di moda, dove assisteva e produceva lei stessa i servizi fotografici. Il lavoro si conclude nel 2019.

Una volta lasciata la rivista, Rachel Williams non ha abbandonato la passione della fotografia, tanto meno quella della scrittura. Infatti, lavora proprio come scrittrice e fotografa e ha pubblicato un libro che racconta della sua triste vicenda con Anna Sorokin, la finta ereditiera che le ha rubato ben 62 mila dollari. Il titolo del libro è My Friend Anna: The True Story Of a Fake Heiress.

Il caso Anna Sorokin

Sicuramente c’è un episodio che ha segnato in modo negativo la vita di Rachel Williams ed esso è ormai divenuto noto a tutto il mondo (Netflix ha realizzato anche una serie a riguardo, ma ci arriviamo dopo).

Rachel Williams conosce Anna Sorokin nel 2016 in una discoteca di New York e le due ragazze diventano presto amiche. Ignara di quello che le stava per accadere, Rachel si è sempre mostrata molto disponibile e sincera con l’amica, della quale, tra l’altro, si fidava ciecamente (dovrebbero funzionare così i rapporti di amicizia).

In realtà, Anna Sorokin si era creata un’identità falsa e si spacciava per chi non era: la ragazza, infatti, si era presentata come Anna Delvey, ereditiera tedesca molto conosciuta. Il rapporto con Williams continua e le due vanno anche in viaggio insieme a Marrakech ed è proprio lì che avviene il misfatto.

Improvvisamente la carta di credito di Anna Sorokin (Delvey, ai tempi) smette di funzionare. Rachel Williams, amica fedele e generosa, si propone di pagare 62.000 dollari per il viaggio con le sue carte di credito sia personali, sia aziendali, con la doverosa promessa che Anna le avrebbe – appena possibile – trasferito i soldi non appena la banca glielo avrebbe concesso. La Sorokin restituisce solamente 5000 dollari a Williams, mentre la restante parte non si vide: partono denunce, tribunali, giudici e tutto ciò che ne consegue. Morale della favola? Sorokin è stata ritenuta colpevole di moltissime accuse, tranne che per avere rubato a Rachel Williams.

La serie Netflix Inventing Anna e le relative polemiche

L’assurda storia che ha investito Rachel Williams è stata raccontata nella mini serie prodotta e distribuita da Netflix, Inventing Anna. Il progetto è stato lanciato sulla piattaforma streaming di Netflix a partire dall’11 febbraio 2022 e conta nove episodi.

La serie in questione, in concorso per ben tre Emmy Awards, è stata fortemente criticata dalla stessa Rachel Williams che accusa Netflix di avere volutamente dipinto la sua immagine come quella di una donna snob, codarda, manipolatrice e avida. Inoltre, la Williams si scaglia contro la piattaforma per avere mantenuto dettagli reali sulla sua vita (parliamo del nome vero e altri dettagli biografici non indifferenti).

Rachel Williams non ha approvato la messa in scena della serie e il messaggio che può esserne scaturito: non è Anna Sorokin, del resto, a essere stata truffata.

Scritto da Marta Mancosu

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