Queenmania, il mito di Freddie rivive sul palco: intervista ad Andrea Ge e a Fabrizio Palermo

Grande successo per i Queenmania, la band tributo dei Queen che lo scorso sabato si è esibita all’Alcatraz di Milano. Questa all star band riporta in vita sul palco il mito della band capitanata da Freddie Mercury, grandioso frontman mai dimenticato. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il batterista della formazione, Andrea Ge, e il bassista Fabrizio Palermo (il nome vi dice qualcosa?).

Queenmania è una band tributo, ma nonostante questo ottiene sempre un ottimo successo di pubblico: come ve lo spiegate?

Andrea: Penso che molto sia derivato dal repertorio dei Queen che genera ampi consensi in un pubblico eterogeneo e il resto è sicuramente dato dalla qualità del nostro spettacolo.

In Italia le tribute band non sono particolarmente ben viste, e di solito ricevono molte critiche.

Andrea: In generale c’è un po’ di pregiudizio nel giudicare i ‘tributi’ ed anche un po’ di ignoranza nel mettere tutte le band in un unico calderone. Forse tanti che parlano non sanno esattamente quello che facciamo. Noi portiamo in giro uno spettacolo completo e senza falsa modestia direi che abbiamo ottenuto molte gratificazioni sia a livello personale che artistico. Le critiche se non sono costruttive ci toccano poco.

Sabato scorso sono saliti sul palco con voi sul palco Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, Irene Fornaciari, Roberto Tiranti, Gianluca Perotti e i Kymera. Sono cantanti tutti molto diversi fra loro, cosa pensate di ognuno?

Andrea: Cristina, Irene e Roberto Tiranti sono in assoluto tra le migliori voci che io conosca. Con loro siamo sempre sicuri di mantenere uno standard musicale elevato e per questo saremo loro sempre grati! I Kymera l’altra sera hanno dato veramente prova di un’ottima performance (ci sono già i video su Youtube) e GL degli Extrema è un vero animale da palcoscenico. In altre occasioni abbiamo avuto con noi sul palco anche Enrico Ruggeri, Andrea Mirò, Luigi Schiavone, Marco Guerzoni e Matteo Setti (Notre Dame de Paris), Clara Moroni (Vasco Rossi), Fabio Lione (Rhapsody of Fire) e altri ancora ne verranno. Tutti ottimi artisti/performer: la musica dei QUEEN è capace di unire insieme ogni tipo di talento!
 
E’ da poco passato l’anniversario della scomparsa di Freddie. Cosa ti ha dato la sua musica?

Andrea: Per quanto mi riguarda mi dà veramente tanta soddisfazione portare in giro questo repertorio di canzoni tra le più belle della storia del rock. Vedo ogni sera nello sguardo della gente la gioia di poterle risentire e di rivivere assieme noi il mito di Freddie. Lui a 19 anni dalla sua scomparsa è ancora un mito che non tramonta, un artista incredibile e sentiamo la responsabilità di dargli ogni sera il giusto tributo con onestà e passione. L’insegnamento più importante? Sicuramente “I want to break free”!

Qual è la canzone che ti piace di più suonare sul palco?

Andrea: Indipendentemente dalla tecnica legata al mio strumento adoro brani come “Save me”, “Bohemian Raphsody” e “Somebody to love”, ma aggiungo dicendo che non esiste una canzone dei Queen che non mi piaccia suonare.

Fabrizio, sei reduce dalla tua partecipazione a X Factor come vocal coach, com’è andata?

Fabrizio: E’ stata una grandissima esperienza professionale ed umana, e sono veramente contento di averla fatta! Io ed Enrico abbiamo lavorato e sofferto con la categoria storicamente più difficile, e siamo riusciti a far ascoltare Midge Ure, David Bowie, Muse, Green Day, Bertoli e Phantom of the Opera, e ad arrivare con i Kymera in semifinale. Mi ritengo molto soddisfatto!
 
Com’è stato il tuo approccio a questo, per certi versi, difficile compito?

Fabrizio: Quando Enrico mi ha proposto di fare X Factor con lui, ho accettato con molto entusiasmo e mi sono sentito gratificato dalla cosa. Il mio approccio è stato assolutamente naturale, ho cercato di portare  la mia esperienza e il mio modo di lavorare ai ragazzi, cercando di valorizzarli il più possibile, tenendo anche molto in considerazione il loro pensiero. Il rapporto con loro è stato stupendo, in perfetta sintonia artistica e umana, e questo è stato sicuramente il punto di forza della nostra squadra.

I Kymera sono gli unici gruppi vocali di questa edizione ad essere arrivati quasi in finale, come li vedi nel panorama della musica italiana?

Fabrizio: Loro sono assolutamente una novità nel panorama musicale italiano, e siamo veramente orgogliosi e soddisfatti che siano arrivati fino alla semifinale,anche se si sarebbero meritati tranquillamente un posto in finale. Due artisti di grande talento, con tutte le qualità per emergere: classe,vocalità, teatralità e versatilità. Io ed Enrico li seguiremo sicuramente nel loro percorso artistico post X Factor.

Hai lavorato anche alla realizzazione dell’inedito.

Fabrizio: Sì, io ho scritto la musica di “Atlantide”, ed Enrico il testo. Ho fatto sentire a Davide e a Simone il provino del brano, e loro se ne sono innamorati subito. Dopo di che l’abbiamo fatto sentire alla Sony, ed è partito il tutto. Era fondamentale per noi dargli un brano che li rappresentasse al 100%, e così è stato. E’ come se l’avessero scritto loro.
 
Cosa ne pensi della vincitrice del programma?

Fabrizio: Credo sia giusto così. Nathalie si è meritata la vittoria, è un’artista completa e matura, e in più ha presentato un brano scritto da lei, il che rappresenta sicuramente un valore aggiunto. Adesso quello che conta davvero è cosa succederà dopo X Factor…ma questo, si sa, vale per tutti!

Scritto da Style24.it Unit

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