Nella Rai – fino all’altro ieri inespugnabile fortino di propaganda berlusconiana – è scoppiata la passione per il centrosinistra, con le primarie che monopolizzano l’attenzione dei tg. A Viale Mazzini sono alla caccia dei prossimi vincitori?
In queste settimane si è assistito a una rivoluzione televisiva di cui hanno parlato in pochi. Siamo passati dalla Rai occupata militarmente dalle truppe berlusconiane, dominata dai pasdaran urlanti del Cavaliere come Giuliano Ferrara e dai cinegiornali di regime manipolati dai Minzolini di turno, ai riflettori puntati notte e giorno sulle primarie del centrosinistra, divenute anche sul piccolo schermo il vero evento mediatico delle ultime settimane.
A cosa è dovuto questo vero e proprio ribaltamento della linea editoriale della tv pubblica? Gli esperti degli interna corporis della Rai probabilmente non avranno dubbi a riguardo: si tratta del classico riposizionamento dei vertici di Viale Mazzini rispetto al probabile avvicendamento a Palazzo Chigi e al cambio di maggioranza. Sono in tanti a sostenere che, per capire come andranno le elezioni politiche, basta guardare cosa succede in casa Rai: è una vecchia storia e ha funzionato quasi sempre.
Ma probabilmente c’è dell’altro. Perché il punto è che questa volta quasi non c’è l’altra parte, che appare in via di liquefazione, annichilita dalla crisi di consensi e da un leader-padrone che sembra volerla legare al proprio inesorabile declino. Voglio dire, come si fa a rendere degno di un qualche interesse per il pubblico l’imbarazzante tira e molla sulle primarie e le stanche dichiarazioni dei Gasparri e dei Cicchitto? Chiaramente ci si butta a pesce sulla sfida dell’altro schieramento. Del resto, anche dalle parti di Mediaset hanno dovuto seguire la corrente.
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