Come fa un musicista mediocre e un cantante anonimo a catturare l'attenzione mediatica, a far parlare di sé nonostante lo scarso successo di pubblico e i pochi dischi venduti? Semplice, compone la solita melodia dozzinale e poi cerca un testo che possa fare scandalo, creare polemiche, scatenare le opposte fazioni, solleticare gli appetiti trash dei talk show televisivi.
Tutto questo il signor Povia l'ha capito benissimo, e così, dopo la ridicola canzoncina sulla trasformazione salvifica di un gay ad eterosessuale – incredibilmente arrivata seconda a Sanremo a dimostrazione dell'insignificanza artistica del festival – il nostro rilancia con un testo sulla dolorosa vicenda di Eluana Englaro, verosimilmente per rifilarci la sua morale da quattro soldi su eutanasia e fine vita. Non ci mancava altro.
