Porta a porta riparte, con Minzo e Ferrara: benvenuti su Rai escort

Riprende Porta a porta, la trasmissione di Bruno Vespa sempre meno seguita e da tempo al di sotto dello share medio della rete, ma ovviamente confermatissima nei palinsesti, e si aggiunge al Tg1 di Minzolini (negli ultimi giorni scatenatosi negli editoriali scendiletto per il premier) e a Radio Londra di Giuliano Ferrara, quello che da anni è il più entusiasta promoter del berlusconismo. Insomma, ormai la programmazione serale del primo canale della tv pubblica è un lungo e ininterrotto monologo di propaganda governativa: il pluralismo è stato definitivamente cassato, qua c’è spazio solo per le difese più ardite e spericolate di Berlusconi. Una rete escort, a completo servizio del suo cliente e padrone.

Ieri giusto un assaggio di ciò che ci attende per tutta la stagione. Il governo è di nuovo sotto attacco per la bocciatura di Standard  & Poor’s e del Fondo monetario internazionale – che nega che l’Italia possa raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 come annunciato. Ma il Tg1, già nei titoli, ci spiega che Standard & Poor’s non conta nulla e non è credibile e si dimentica clamorosamente di citare l’Fmi, le cui osservazioni vengono riferite alla chetichella solo nel servizio. Poi si passa all’inchiesta di Napoli sul caso Tarantini, e qui nuova trovata del Minzo Cul. Pop.: il gip – dice la Petruni – ha giudicato credibile il memoriale difensivo del Cavaliere. Credibile, ci sarebbe da spiegare, solo rispetto alla collocazione dei passaggi di denaro: non Napoli ma Roma. Tutta l’accusa, ovviamente, resta in piedi.

Anche Giuliano Ferrara nel suo siparietto di Radio Londra –  dall’anno scorso in calo perenne d’ascolti e ovviamente confermatissimo sui palinsesti della tv di regime – svolge il compitino di sbertucciare l’agenzia di rating più importante del mondo. E spiega: quando la Borsa chiude in positivo significa che neppure i mercati credono a queste bocciature. Basterebbe guardare il  nuovo picco dello spread – la differenza tra rendimento dei titoli italiani e tedeschi – per accorgersi che gli effetti del giudizio di Standard & Poor’s si sentono eccome, ma Giulianone di economia ne ha sempre capito poco.

In ultimo arriva il maggiordomo Vespa, quello che si spaccia come giornalista indipendente. E infatti comincia con una domanda cattiva e stringente rivolta a Maurizio Lupi del Pdl: onorevole, ma centomila intercettazioni per un presunto giro di prostitute non sono uno sproposito? Poi interrompe più volte la Bindi, che invitava a guardare non il dito delle intercettazioni ma la luna che hanno svelato, per chiosare: non c’è solo il letto di Berlusconi. E ancora: è incredibile che ogni procura possa indagare su qualunque cosa. Santoro, in confronto, è il giornalista più equilibrato del pianeta. Chiude Ferrara, presente in studio (quelli della rete escort si invitano tutti tra loro): anche John Kennedy andava con un sacco di donne. Già, vero, ma non erano puttane e non gliele pagava nessuno. E comunque, se scoperto, si sarebbe dimesso il giorno dopo, caro cicciopotamo.

(Nella foto: prostitute da marciapiede).

Scritto da Style24.it Unit

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