Cos’è il Plastic fishing: tutto sulla nuova tendenza green per l’estate

Arianna Giago

La mia passione è la comunicazione, la considero un'arte. Ho avuto esperienze come articolista web e come collaboratrice presso un giornale su carta stampata della mia zona, mestiere che mi ha insegnato molto, più di quanto possano fare i libri, e mi ha fatto capire che quella del giornalismo è più di una professione, ma una vera e propria vocazione. Raccontare le storie degli altri, per gli altri. Raccontare il mondo attraverso i nostri occhi, è un compito davvero importante.

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I social network sono quel luogo virtuale in cui, grazie alla continua condivisione di contenuti, letteralmente ogni giorno nascono nuove tendenze.

A volte sono simpatiche, ma decisamente inutili, altre volte invece, si tratta di tendenze che fanno bene a noi stessi e all’ambiente. Il plastic fishing è decisamente una di queste. Scopriamo cosa è più nel dettaglio.

Plastic fishing, cos’è

Se avete sentito parlare di plastic fishing vi sarete sicuramente già imbattuti in foto in cui ad essere immortalata era appunto la figura di un pesce formata da alcuni scarti di plastica.

Si tratta appunto della nuova tendenza dell’estate che ci spinge a fare la nostra parte nella pulizia di mare e spiagge. Ma cosa serve per fare plastic fishing? La risposta è semplice: un sacchetto biodegradabile, un bastone o dei guanti per non raccogliere i rifiuti a mani nude e…uno smartphone!

Riservate un po’ di tempo della vostra giornata in spiaggia per ripulirla il più possibile da tutti i rifiuti che riuscite a scovare, una volta radunati, usateli per formare la figura di un pesce da postare sui vostri social con l’hashtag #plasticfishing, descrivendo da cosa è composta la vostra opera.

Successivamente, ovviamente, dovrete buttare via i rifiuti raccolti alla prima raccolta differenziata disponibile nella zona. Scoprirete un bel modo in cui passare il tempo, da soli o in compagnia e farete anche del bene.

Plastic fishing, cos’è l’iniziativa partita da Instagram

Abbiamo già parlato dell’importanza di utilizzare l’hashtag giusto. In quel caso si trattava di argomenti più frivoli, ma vale anche per argomenti più importanti come la causa ambientale e così è successo per il plastic fishing.

L’iniziativa è stata lanciata, sotto forma di “sfida artistica”, da una pagina Instagram chiamata @plasticfisherman e in poco tempo, grazie anche all’utilizzo dell’hashtag ha raggiunto tantissime persone da tutto il mondo. L’obiettivo appunto, è quello di ripulire le spiagge e restituire un ambiente più sano in cui vivere non solo agli animali e alla flora che lo abitano abitualmente, ma anche alle generazioni presenti e future.

Sapete per esempio che una bottiglia di plastica impiega più di 400 anni per degradarsi? Nonostante l’impegno ad un maggior riciclo, i rifiuti abbandonati continuano ad essere davvero troppi e per rendervi realmente conto della quantità non vi resta che provare a scovarli tutti.

Plastic fishing, cos’è e i profili “green influencer” da seguire

Il Pianeta Terra è casa nostra e, come ogni altra casa, merita una certa cura e pulizia da parte di chi la abita. Per questo, salvaguardarlo e ripulirlo il più possibile da qualsiasi cosa possa inquinarlo è un impegno che dovrebbe riguardare tutti. Lo sanno bene i “green influencer”, ovvero tutti quei profili social molto seguiti, impegnati in questa importante causa.

Oltre alle associazioni più famose come @natgeo e @greenpeace, e vip internazionali come @leonardodicaprio tra tutti, su Instagram si possono trovare tanti altri profili che ogni giorno mostrano come sia possibile vivere una vita “green”, basta cercarli proprio con l’hashtag #greeninfluencer per trovare i profili a voi più affini e prenderne ispirazione.