Chi era Peter Tosh: tutto sul cantante

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Assassinato improvvisamente a soli 43 anni, Peter Tosh è oggi ricordato come uno dei musicisti più politicamente impegnati dell’ambiente raggae.

Scopriamo la sua storia e il lungo percorso nel mondo della musica che lo ha visto alternare progetti in gruppo a lavori individuali.

Chi era Peter Tosh 

Peter Tosh, nome d’arte di Winston Hubert McIntosh (Grange Hill, 19 ottobre 1944 – Kingston, 11 settembre 1987), è stato un cantante giamaicano. Cresce in un villaggio della Giamaica, ma durante l’adolescenza si trasferisce nei pressi della capitale dove prende lezioni di canto

Nella fase di avvicinamento alla musica conosce il produttore Joe Higgs che diventa il suo maestro e numerosi cantanti tra cui Bob Marley.

Con questo e Bunny Wailer fonda il gruppo “Teenagers” che si inserisce nel genere musicale ska. Successivamente ai tre si unisce anche Junior Braithwaite seguito dalle due coriste Cherry Smith e Beverley Kelso con cui il gruppo viene rinominato “Wailing Rudeboys” e poi “Wailing Wailers”

L’esordio di Peter Tosh e le difficoltà con il gruppo

La band viene scoperta da Clement Dodd il quale gli offre un contratto con l’etichetta Studio One e nel giro di poco tempo esce il loro primo singolo “I’m Still Waiting”. Il gruppo lentamente si scioglie tornando al trio di partenza che mette Bob Marley in prima posizione come frontman. Esce quindi “Simmer Down” con cui si presentano nuovamente al pubblico sottolineando l’importanza di non farsi sottomettere dalle forze dell’ordine.

Questo gesto attirerà poi inevitabilmente l’attenzione della polizia locale. 

Negli anni ’60 il frontman decide di partire per gli Stati Uniti e così Peter rimane in coppia con Bunny alternando singoli da solista. Durante questa fase i due si avvicinano al rastafarianesimo e al ritorno di Marley il trio torna a lavorare insieme, ma questa volta sotto la Wail’N’Soul, etichetta fondata da Bob. Cambiano inoltre nome in “Wailers” e iniziano a pubblicare un album dopo l’altro ottenendo grande successo. 

Il grande successo da solista di Peter Tosh

Durante la registrazione di “Catch a Fire” il gruppo inizia però ad avere problemi poichè l’amministratore delegato dell’etichetta dimostra palese interesse verso Bob Marley, lasciando Tosh e Livingstone in secondo piano. Questo li porta nel corso del 1973 a lasciare la band durante il tour venendo sostituiti dalle coriste Rita Marley, Marcia Griffiths e Judy Mowatt.

Alcuni anni dopo Tosh esordisce come solista con la Capitol Records pubblicando l’album “Legalize it”, un inno alla legalizzazione della cannabis.

Inoltre tocca tematiche sociali sul palco del “One Love Peace Concert” dove prende voce per i neri oppressi dalla classe politica giamaicana. Questa presa di posizione gli fa ottenere grande sostegno da parte del pubblico, ma lo porta anche ad essere trattenuto in caserma dalla polizia che lo picchia fino a lasciargli cicatrici. 

Il suo concerto viene seguito da Mick Jagger il quale, impressionato dal suo coraggio e la forza trasmessa, gli offre di passare alla Rolling Stones Records e così nel 1978 pubblica “Bush Doctor”.

Prosegue poi con alcuni progetti musicali di successo tra cui gli album “Mama Africa” e “No Nuclear War”, un progetto di protesta contro la violenza umana.